Perugia, 3 settembre 2023 – Hanno scritto alle più alte autorità dello Stato, a partire dal presidente Mattarella. Ora vogliono essere ascoltati dal Parlamento. I cinque sindaci di altrettanti Comuni dell’Umbria chiedono la riapertura dei tribunali nelle loro città, com’era prima della riorganizzazione che una decina di anni fa ha portato alla chiusura delle sezioni distaccate.
Todi, Città di Castello, Gubbio, Assisi e Foligno stanno "seguendo con attenzione l’iter sulla riforma della geografia giudiziaria e in tal senso abbiamo chiesto nei giorni scorsi un’audizione alla Commissione parlamentare, che confidiamo ci verrà accordata entro qualche settimana, probabilmente dopo la metà di settembre".
Lo spiega Antonino Ruggiano, sindaco di Todi, che dell’iniziativa è promotore con i sindaci Stefania Proietti, Filippo Mario Stirati, Luca Secondi e Stefano Zuccarini, già firmatari della lettera indirizzata al Capo dello Stato, ai presidenti di Camera e Senato, al Consiglio superiore della Magistratura, al presidente del consiglio regionale e alla governatrice dell’Umbria. "Siamo convinti della bontà del percorso avviato – scrivono – ma manifestiamo la nostra forte contrarietà a ogni ipotesi che concerna una revisione solo parziale del sistema della giustizia umbra. In particolare – spiegano – a una riforma che veda sul tavolo ipotesi di lavoro che, occupandosi soltanto della situazione orvietana, escludano ipotesi riferite alle sezioni distaccate dei Tribunali di Perugia e Spoleto".
La commissione parlamentare, dopo aver recepito le proposte delle Regioni, ha dato vita a un comitato ristretto per predisporre un testo unico che approfondisca le situazioni ed elabori una sintesi. Tra gli aspetti non secondari, viene sottolineato, quello degli immobili che i Comuni devono mettere a disposizione per garantire la riapertura delle sezioni distaccate dei Tribunali. "Con l’unitarietà della nostra azione – conclude il sindaco Ruggiano – intendiamo far prevalere una riorganizzazione a tutti gli effetti razionale, lontana dalle vecchie logiche campanilistiche che hanno visto spesso un territorio contro l’altro armato con il risultato di privare degli uffici giudiziari di prossimità fondamentali per il buon funzionamento del servizio della giustizia".
Luca Fiorucci