PERUGIA – Attivarsi per la predisposizione di un sistema di valutazione del rischio rispetto a episodi di molestia, minaccia o violenza nei confronti degli assistenti sociali ed elaborare protocolli di collaborazione con i servizi socio-sanitari nonché migliorare il sistema di informazione e formazione degli stessi professionisti interessati. E spostare le sedi più a rischio dove mancano i servizi. Sono le richieste pressanti che il Consiglio comunale nella sua unanimità, rivolge alla Giunta comunale, per prendere di petto una questione che si fa di giorno in giorno più preoccupante. La commissione Cultura ieri ha approvato questo ordine del giorno presentato da Cesare Carini (Pensa Perugia) e ha ascoltato in audizione i soggetti coinvolti. A cominciare dalla presidente dell’ordine Cinzia Morosin che ha spiegato che "quello in esame è un tema di cui si parla da anni alla luce di un quadro di aggressioni in costante crescita. Va sostenuto quindi innanzitutto un percorso di formazione dei professionisti per sapere affrontare al meglio le fragilità e gli indizi delle criticità; ed ancora si deve lavorare affinché i professionisti non operino mai da soli e per fornire loro risposte concrete nella fase successiva alle denunce". Laura Bubù, rappresentante sindacale delle assistenti sociali del Comune, ha raccontato di essere stata lei stessa nel tempo oggetto di minacce nello svolgimento della professione. Il consigliere delegato Federico De Salvo (Anima Perugia) ha spiegato che al momento negli uffici di cittadinanza c’è un vuoto dovuto all’assenza di psicologici che siano in grado di supportare il personale presente nella presa in carico della malattia psichiatrica. E’ emersa l’opportunità di spostare alcune di esse essendo ubicate in aree che, sopratutto nelle ore serali, sono sprovviste di servizi pubblici di prossimità.
Cronaca"Troppe aggressioni". Chiudono le sedi a rischio