SARA MINCIARONI
Cronaca

Migliaia di euro spariti, quel gioco era una truffa. “C’è chi ha chiesto la pensione anticipata”

Piattaforma 2139 Exchange: oggi in tanti si dichiarano truffati, fino a pochi giorni fa erano convinti di aver trovato una rendita fissa. Secondo le stime potrebbero essere fino a 50mila le vittime del bluff. “Anche numerosi anziani”

La Polizia Postale

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Perugia, 2 ottobre 2024 – Gli anziani si rivolgevano ai sindacati chiedendo se avessero dovuto dichiarare il reddito da “sistema”. È la cifra di quanto capillari ed estesi fossero i tentacoli della piattaforma “2139 Exchange” che ha spopolato in Umbria (prima in classifica, seguita da Puglia e Toscana) dietro cui si celava un sistema Ponzi, da qualche giorno oscurata dalla Consob. Oggi si dichiarano truffati, eppure fino a pochi giorni fa erano convinti di aver trovato la gallina dalle uova d’oro: secondo le stime potrebbero essere fino a 50mila le vittime del bluff. “Sono venuti qui in tanti, e ancor di più sono state le telefonate - ha raccontato a La Nazione un operatore del servizio di patronato – le domande più frequenti riguardavano il reddito da questo fantomatico sistema. All’inizio non capivamo bene, poi abbiamo realizzato che la zona era completamente invasa da partecipanti a questa ‘specie’ di gioco online. Abbiamo avuto persone che hanno chiesto il pensionamento anticipato, sul serio, non per scherzo. Ci dicevano che adesso avevano trovato una rendita fissa, non avevano più bisogno di attendere la maturazione dei contributi”. Una testimonianza che lascia basiti, “una signora aveva il timore che dichiarando la rendita dal sistema avrebbe sforato il tetto per il diritto ad alcune agevolazioni, ci ha chiesto di farle i calcoli. Era davvero convinta che si trattasse di qualcosa di solido, di reale, di legale. Ci aveva già investito qualche migliaio di euro”.

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C’è chi tra i ben informati – è pronto a scommettere che siano almeno 50mila i profili aperti nel territorio, che tradotto significa: una persona su cinque tra l’area del perugino e quella Trasimeno, ma molto colpita risulta tutta la zona di confine con la Toscana, tra Chiusi, Siena, Arezzo e Cortona. “Tutti quelli che conosco prima o poi si sono iscritti, qui nella zona ci sono gli “agenti” più grossi, quelli che “sotto di loro” avevano anche più di cento partecipanti. Funzionava così, più gente facevi entrare e più guadagnavi. C’è anche chi scaricava fino a 1200 euro a settimana. Chi si è fatto un gruzzolo anche da 8 o 9 mila euro. I primi che sono entrati hanno versato gli acconti per l’acquisto di appartamenti. Sapevano che era un sistema insostenibile e che per forza qualcuno prima o poi ci avrebbe rimesso, ma contava poco”, è addirittura un bancario della zona del Trasimeno a raccontare a La Nazione, “chi come me tentava di farli ragionare veniva bollato come guastafeste – continua – inutile dirgli che si trattava di un sistema illegale, che certamente qualcuno alla fine ci avrebbe lasciato dei soldi, che era solo un inganno e quando incassavano stavano in realtà attingendo ai versamenti di chi entrava dopo di loro. Non era guadagno reale”. Eppure, gli improvvisati broker hanno contagiato con la ‘febbre da sistema’ interi paesi fino al 20 settembre, quando, poco prima dell’oscuramento da parte della Consob, gli investitori hanno notato le prime falle nel sistema e l’impossibilità di recuperare il proprio denaro. Il “gioco” era finito mentre l’indagine, per risalire ai vertici della piramide, appena iniziata.