Perugia, 1 ottobre 2024 – “Se chiude il sistema siamo rovinati”. Così dicevano scambiandosi audiomessaggi gli incauti investitori che credevano di aver trovato la gallina dalle uova d’oro e invece erano finiti ad alimentare un colossale bluff che tra Umbria e Toscana (ma anche Puglia) avrebbe coinvolto tra i 40 e 50mila utenti della piattaforma di finto trading 2139 Exchange.
In fumo i risparmi di migliaia di persone
Il sito online oscurato da Consob che prometteva un modo "facile” per fare soldi, il classico miraggio del guadagno senza fatica che cela un multilevel, una sorta di “schema Ponzi” (come lo chiamano gli addetti ai lavori), altro non è che un modello economico di vendita che promette forti guadagni ai primi investitori, che divengono poi loro stessi vittime della truffa.
Come funzionava il sito di trading
Tante le testimonianze che La Nazione ha raccolto: vanno da chi si è potuto permettere lussuose vacanze estive, a chi ha versato acconti per acquistare case fino alle lacrime di chi ora teme di aver perso tutto. O peggio ancora, chi ha paura che denunciando rischi di essere a sua volta coinvolto per aver guadagnato dal sistema.
Rischio furto di identità per i clienti
C’è chi racconta di investitori avanzati nello schema per aver tirato dentro fino a 100 persone, aumentando esponenzialmente il proprio bonus. L’ingresso era semplice e garantito con una quota base da 350 euro, abbastanza per un’illusione di ricchezza. La polizia postale ha iniziato a ricevere le prime denunce da parte di chi teme di aver perso i propri soldi. Ma il confine è labile tra truffatore e truffato: in tanti, avevano già incassato denaro. Ma finché guadagnavano si erano ben guardati da segnalare il sito alle autorità.