Perugia, 5 febbraio 2025 – La vacanza in pieno stile umbro. Abitazioni di pregio con tutti i comfort e quel sapore tipico che può rendere l’esperienza unica. E particolarmente redditizia per i proprietari di casa, magari stranieri e comunque residenti all’estero. Che incassano i soldi di questa attività, ma non versano al fisco italiano. Sono andati a controllare gli uomini del comando provinciale della Guardia di finanza di Perugia e, alla fine dell’attività, hanno appurato che oltre due milioni di euro di introiti erano stati nascosti alla tassazione, ma anche che in diverse strutture l’attività ricettiva era non del tutto in regola.
Irregolarità che, come più volte denunciato dalle associazioni ci categoria, mettono in forte difficoltà gli operatori che seguono le norme. I controlli da parte delle Fiamme gialle sono stati particolarmente intensificati in vista del Giubileo 2025 e dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi. Le verifiche sono state condotte a partire da informazioni raccolte e incrociate attraverso le banche dati che hanno permesso di identificare alcune strutture che si caratterizzano per elevati profili di rischio. Ulteriori riscontri, rende noto il comando provinciale, sono stati effettuati anche attraverso il monitoraggio dei siti web specializzati nell’offerta di affitti e nelle compravendite di immobili in Umbria.
All’esito dei controlli, sono state individuate 36 persone residenti all’estero risultate proprietarie di immobili che non hanno dichiarato in Italia le relative somme percepite. Nella maggior parte dei casi si tratta di ville di pregio che venivano affittate a prezzi che variavano dai 4.000 euro ai 15.000 euro alla settimana. Le attività di verifica espletate hanno permesso di recuperare a tassazione oltre 2,2 milioni di euro. Nel corso degli accertamenti effettuati su 58 strutture, 11 sono state sanzionate per la mancata comunicazione, agli uffici comunali (Foligno, Spoleto, Gubbio, Cascia, Umbertide, Città della Pieve, Bevagna e Monte Castello di Vibio), dell’inizio attività e della locazione degli alloggi. Inoltre, in 17 sono stati segnalati alla autorità giudiziaria per non aver comunicato le generalità degli ospiti (a Spoleto, Todi, Assisi, Cascia, Montefalco, Cerreto di Spoleto, Fossato di Vico e Collazzone).
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