Truffa soldi facili, crollano altre piattaforme: difficoltà di prelievo dei “bonus” e del capitale investito

Dopo “2139 Exchange“, emerge il caso di “Tost“ che interesserebbe in particolare il Ternano. Tutto si basa sull’ingresso di nuovi investitori. Numerose le segnalazioni di mancati bonifici

Della vicenda si stanno occupando polizia postale e carabinieri

Della vicenda si stanno occupando polizia postale e carabinieri

Perugia, 4 ottobre 2024 – Piattaforme gemelle“ segnalate in tutta l’Umbria cercano di intercettare i fuoriusciti da “2139 Exchange“. Sono diverse le segnalazioni, anche su siti specializzati, di sistemi “gemelli” a quelli della piattaforma che ha letteralmente spopolato in Umbria e il cui “collasso”, dopo l’oscuramento da parte della Consob, avrebbe generato un impatto nel mondo degli investimenti online, lasciando migliaia di utenti senza accesso ai propri fondi. In particolare due giorni fa “Tost“ una piattaforma apparentemente molto simile a 2139 sarebbe crollata (come dicono in gergo) probabilmente anche per l’effetto della ampia diffusione della notizia del grande bluff che si celava dietro 2139.

Poiché questi sistemi a schema Ponzi si basano sull’ingresso continuo di nuovi investitori, venendo meno questo, necessariamente il castello di carte viene giù, mostrando il suo lato oscuro. Il sito web principale della società è offline e gli investitori - stavolta principalmente nell’area del ternano - segnalano problemi di ritiro del loro presunto guadagno, esattamente come era accaduto per gli utenti di 2139 nei giorni dell’oscuramento da parte della Commissione. In modo analogo a 2139, “Tost“ avrebbe promesso agli investitori importi bonus legati ai depositi.

Anche in questo caso, numerose segnalazioni di utenti hanno evidenziato problemi di prelievo immediatamente successivi alla partecipazione alle promozioni.

Le similitudini tra 2139 e questa nuova piattaforma sono davvero molte. Entrambe hanno fatto leva su strategie di marketing basate su bonus progressivi e limitati nel tempo, creando un senso di urgenza tra gli investitori. Ma in entrambi i casi, i problemi sono emersi al momento del prelievo dei fondi. Alcuni osservatori suggeriscono che questo tipo di operazioni potrebbe nascondere un nuovo schema Ponzi, in cui il denaro degli utenti più recenti viene utilizzato per pagare i pochi prelievi consentiti, prima del collasso definitivo della piattaforma. Segnalazioni già arrivate a La Nazione di persone che hanno investito qualche centinaio di euro che non riescono più a recuperare i fantomatici interessi lievitati e tantomeno il capitale iniziale investito.