"Tutela dell’ambiente e aiuto all’agricoltura"

La Giunta regionale dell'Umbria ha approvato il "Disciplinare per la filiera delle carni di ungulati prelevati in regime di controllo", un passo cruciale per gestire in modo sostenibile la fauna selvatica e compensare i danni alle colture agricole. L'iniziativa coinvolge gli Ambiti Territoriali di Caccia, operatori di controllo e gestori dei centri di raccolta, trasformando un problema in un'opportunità economica per sostenere il territorio e le risorse agricole.

"Tutela dell’ambiente e aiuto all’agricoltura"

La Giunta regionale dell'Umbria ha approvato il "Disciplinare per la filiera delle carni di ungulati prelevati in regime di controllo", un passo cruciale per gestire in modo sostenibile la fauna selvatica e compensare i danni alle colture agricole. L'iniziativa coinvolge gli Ambiti Territoriali di Caccia, operatori di controllo e gestori dei centri di raccolta, trasformando un problema in un'opportunità economica per sostenere il territorio e le risorse agricole.

PERUGIA - "Questo disciplinare rappresenta un passo cruciale per la nostra regione, in quanto permette di gestire in maniera sostenibile la fauna selvatica, garantendo al contempo una giusta compensazione economica per i danni alle colture agricole. Attraverso la filiera, non solo valorizziamo un prodotto locale, ma creiamo anche un modello di sviluppo integrato che coinvolge le attività venatorie, i produttori agricoli e gli operatori della lavorazione delle carni". Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni dopo il via libera della Giunta al “Disciplinare per la filiera delle carni di ungulati prelevati in regime di controllo”.

Il documento approvato regola il funzionamento della filiera, coinvolgendo diversi attori: gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), gli operatori di controllo e i gestori dei centri di raccolta. L’Atc sarà destinatario degli introiti derivanti dalla cessione dei capi abbattuti, risorse che saranno utilizzate per l’indennizzo dei danni agricoli e per le attività di prevenzione. Ulteriori approfondimenti tecnici e modifiche saranno gestiti dai competenti uffici regionali. "Si tratta di un progetto strategico per l’Umbria – aggiunge Morroni - che non solo consente di affrontare l’emergenza legata alla proliferazione degli ungulati, ma trasforma un problema in un’opportunità economica, in grado di sostenere il territorio e le sue risorse agricole. Questa iniziativa segna un importante traguardo per la tutela ambientale e la valorizzazione delle risorse locali, rafforzando il legame tra gestione faunistica e sviluppo sostenibile del territorio umbro".