STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Uccisa a coltellate in casa dal marito: il figlio, al telefono, sente tutto

Zenepe Uruci, 56 anni, era originaria dell’Albania come il consorte. Lavorava in una pescheria di Borgo Rivo, quartiere dove viveva da tempo. L’uomo è stato trovato nell’appartamento: fermato e portato in questura

Zenepa Uruci (nel riquadro) è stata uccisa nella casa in via del Crociere, a Terni

Zenepa Uruci (nel riquadro) è stata uccisa nella casa in via del Crociere, a Terni

Terni, 31 marzo 2023 – Zenepe Uruci, 56enne di origine albanese ma da tanti anni a Terni, uccisa a coltellate sul pianerottolo di un appartamento di via del Crociere, nel quartiere di Borgo Rivo. Fermato dalla polizia il marito Xhafer, 62 anni, anche lui albanese. La tragedia si consuma intorno alle 15 di un pomeriggio soleggiato all’estrema periferia cittadina. Una lite furibonda, le grida disperate di lei, l’arrivo della polizia a sirene spiegate e le telefonate incrociate con il figlio che di fatto avrebbe assistito a tutto in diretta, seppur via filo.

Gelosia. Sarebbe questo il movente del delitto e alla base delle liti della coppia, che si ripetevano da tempo. Il marito è ritenuto l’autore dell’omicidio. La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Il sessantaduenne si trovava nell’appartamento all’arrivo dei soccorsi. In base alle prime indiscrezioni, i rapporti al’interno della famiglia sarebbero stati tesi da tempo sembra anche con interventi delle forze dell’ordine. La tragedia si sarebbe consumata nel contesto di una lite domestica durante la quale la donna è stata aggredita a coltellate, con fendenti che l’hanno raggiunta anche al collo. Fra i primi ad arrivare sul posto, il figlio della coppia che si trovava nel Viterbese per lavoro e avrebbe ricevuto una telefonata (o forse un messaggio vocale) dalla madre, una richiesta di aiuto, per poi lui stesso chiamare il padre, percependo le urla della donna e comprendendo che stava accadendo qualcosa di estremamente grave. Lo stesso figlio avrebbe lanciato l’allarme chiamando prima la sorella e quindi la polizia che una volta sul posto, ha scoperto il dramma. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Terni.

La vittima , descritta da tutti come persona cordiale e socievole, lavorava in una nota pescheria del quartiere, chiusa per lutto dopo la tragedia. La gelosia malata del marito sarebbe stata nota, tanto che la donna aveva manifestato ai suoi contatti diretti le paure per le farneticazioni dell’uomo, disoccupato. La scintilla della brutalità si è innescata nel primo pomeriggio di ieri, in una palazzina a tre piani a ridosso della ferrovia. Le grida della povera vittima hanno accompagnato l’arrivo a sirene spiegate della polizia. Gli agenti, per poco, non sono riusciti a strapparla alla morte.