L’Ufficio delle Dogane di Perugia rischia la chiusura. La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali che hanno scritto una lettera e richiesto un incontro alla presidente della Regione, Stefania Proietti e agli assessori Simona Meloni e Francesco De Rebotti, "in relazione a quanto sta per accadere all’Ufficio delle Dogane di Perugia che, con la nuova riorganizzazione dell’Agenzia potrebbe essere, molto probabilmente, declassato".
La riforma della struttura territoriale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha previsto infatti in Umbria, la riduzione dei tre uffici dirigenziali ad oggi operanti in un unico ufficio dogane accise e monopoli, con conseguente accentramento delle funzioni e delle attività presso la direzione interregionale di Firenze, trasferendo il rilascio delle autorizzazioni che, storicamente e per importanza strategica, hanno sempre qualificato il ruolo dei servizi doganali per l’economia territoriale in materia di dogane, accise e giochi.
"Consideriamo questo un grave errore – affermano i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil - perché non tiene conto della situazione dell’Umbria che è il cuore dell’Italia e che vede questa amministrazione giocare un ruolo chiave in termini di ausilio per la competitività dei territori. L’Ufficio delle Dogane di Perugia è determinante nel settore delle energie (gas naturale, elettricità, gasolio, fonti rinnovabili etc.), nei controlli sulle merci, sui tabacchi e i prodotti in monopolio, nonché nel settore agroalimentare ove opera a stretto contatto e in collaborazione con i maggiori produttori nazionali.
È preposto alla vigilanza e ai controlli aeroportuali – ricordano i sindacati -, eroga le agevolazioni sui prodotti energetici (per gli autotrasportatori, ad esempio, che costituiscono una categoria di operatori largamente presente sul territorio) e da sempre offre i propri servizi ai corrieri aerei e alle più importanti società di logistica internazionale. Avere un ufficio efficiente e che supporta le imprese costituisce un indubbio volano per le economie locali – sottolineano -: ecco perché è importante che l’Ufficio non venga declassato, ma, anzi, potenziato in considerazione, oltre che di quanto sopra detto, dell’ampio territorio cui dovrebbe sovrintendere e per la regione stessa che non è da meno come importanza strategica e rilievo per il tessuto produttivo e per tutta la collettività".
E su questo tema il senatore Franco Zaffini (Fratelli d’Italia) ha presentato un atto ispettivo al ministro dell’Economia e della Finanze, nella quale chiede di sapere "quale sia il parere del ministro in indirizzo in merito ai fatti esposti e quali iniziative intenda adottare in merito alle decisioni assunte dai vertici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che determineranno un evidente depotenziamento degli uffici dogane e monopoli dell’Umbria".
"Appaiono discutibili le scelte assunte dalla direzione generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che declassa e depotenzia il proprio assetto in Umbria; sarebbe opportuno valutare adeguatamente l’importanza a livello nazionale delle strutture industriali situate nelle due province". E ancora: "Una tale riduzione del presidio di prossimità verso l’utenza e verso il tessuto economico e imprenditoriale del territorio danneggia gravemente la regione umbra, ledendo anche l’efficacia dell’azione di garanzia di legalità e di contrasto agli illeciti".