Uil: una sanità da bocciare : "Caos ospedali e sprechi"

Il sindacato striglia i politici: "Interventi strutturali nel pubblico. Basta proclami"

Uil: una  sanità da bocciare : "Caos ospedali e sprechi"

Il sindacato striglia i politici: "Interventi strutturali nel pubblico. Basta proclami"

La popolazione dell’Umbria invecchia a vista d’occhio. Si prevede infatti che entro il 2050 gli abitanti con oltre 65 anni saranno il 39% della popolazione, contro il 26,3% attuale. Da qui l’appello della Uil, Uil Pensionati e Uil Fpl, che invita le istituzioni "a non sprecare l’occasione dei fondi Pnrr, Missione 6, per riorganizzare la sanità. Ed è per questo che è necessario che le 17 case di comunità, i 5 ospedali di comunità e le 5 centrali operative territoriali previste dal programma del Pnrr, che per funzionare al meglio avrebbero bisogno di 465 persone per un costo di 20,7 milioni, non diventino cattedrali nel deserto. Questo è l’unico modo per salvare l’Umbria e gli umbri da una smobilitazione dei servizi e da uno scivolamento verso il privato che, negli ultimi anni, non è stato neanche così latente", avverte il sindacato. La Uil è critica su più fronti: liste d’attesa, assistenza domiciliare, cattive manovre sugli ospedali.

"Per l’Umbria, insomma, servono interventi strutturali che ridisegnino una sanità integrata, ospedali e territorio, con tutte le strutture pubbliche e accessibili a tutti. Guardando nel merito della vicenda delle liste d’attesa, c’è il calo con il coinvolgimento dei privati e lo stanziamento straordinario di 10 milioni di euro. Accanto a ciò, registriamo anche una serie di roboanti annunci, dopo anni di immobilismo, che preoccupano perché spostano risorse verso il privato invece che potenziare il pubblico. Leggiamo infatti dell’accordo sottoscritto con una serie di associazioni private sull’assistenza domiciliare, che sposta ben 41 milioni di euro da qui al 2027 verso la sanità privata. Un fatto eclatante, verso il quale esprimiamo non poche perplessità. Leggiamo anche di nomine di Direttori sanitari a raffica nelle aziende ospedaliere; di nuovi impegni e nuovi direttori per l’ospedale di Spoleto; leggiamo di risorse importanti messe a disposizione per il nuovo ospedale di Terni e quello di Narni - Amelia; leggiamo di case della comunità pronte già sui blocchi di partenza (solo quella di Amelia è in uno stato embrionale); leggiamo della volontà di riportare un pronto soccorso a Narni; parallelamente assistiamo allo svuotamento di competenze dall’ospedale di Spoleto verso quello di Foligno, che produrrà un duplice effetto: un ospedale depotenziato (Spoleto) ed uno, quello di Foligno, strutturato per circa 70 mila cittadini che ora ne dovrà servire 150.000, con i disagi che leggiamo quotidianamente, nonostante lo stoico sforzo del personale".