Crolla l’occupazione giovanile in Umbria, dove si registra un costante invecchiamento: gli under 35 scendono al 20,7% del totale, mentre gli over 50 superano il 41%. A fotografare la situazione è la Camera di Commercio.
A livello nazionale, secondo l’indagine "Demografia e forza lavoro" del Cnel, il numero degli occupati tra i 15 e i 34 anni è passato da 7,6 milioni nel 2004 a 5,4 milioni nel 2024, segnando una perdita netta di oltre 2,2 milioni di unità. Nello stesso periodo, i lavoratori tra i 50 e i 64 anni sono raddoppiati, passando da 4,5 a 8,9 milioni, sottolineando il drastico invecchiamento della forza lavoro.
In Umbria, negli ultimi cinque anni (il dato ventennale c’è solo per l’Italia e le circoscrizioni, non per le regioni) il fenomeno del calo dell’occupazione giovanile si riflette in modo più marcato rispetto alla media nazionale. I giovani under 35 nel 2018 - riferisce ancora la Camera di commercio - rappresentavano il 21,1% dell’occupazione totale; nel 2023, la loro quota è scesa al 20,7%.
Nella fascia 35-49 anni la quota di occupati è diminuita dal 42,2% del 2018 al 37,7% del 2023. Gli occupati over 50 sono aumentati dal 39,6% al 41,6%, con i lavoratori tra i 50 e i 64 anni che sono passati dal 33,6% al 37,6%, mentre gli over 64 sono cresciuti dal 3% al 4%.
In valori assoluti, i dati umbri evidenziano che gli under 35 occupati sono aumentati di appena mille unità, da 74.000 nel 2018 a 75.000 nel 2023, non compensando l’aumento complessivo degli occupati. Gli over 50, invece, sono cresciuti da 128.000 nel 2018 a 151.000 nel 2023, rappresentando quasi tutto l’incremento complessivo dell’occupazione, che è passata da 349.000 a 362.000 unità.
Nel Cuore verde d’Italia il tasso di occupazione giovanile è aumentato dal 44,2% al 46,4%, ma non abbastanza da compensare l’effetto dell’inverno demografico. La quota degli under 35 sul totale degli occupati è infatti diminuita, segnalando un rallentamento della capacità della regione di attrarre e mantenere i giovani lavoratori.
"Servono percorsi di orientamento e formazione che facilitino l’ingresso di nuove generazioni nel mondo del lavoro", sottolinea il presidente Giorgio Mencaroni.
"Alla luce di questi dati - si sottolinea - emergono chiare priorità per invertire la tendenza: rafforzare la transizione scuola-lavoro, promuovendo percorsi di orientamento e formazione che facilitino l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Incentivare l’attrattività aziendale, migliorando le condizioni di lavoro per i giovani, con focus su flessibilità e conciliazione vita-lavoro. Adottare strategie di age management: valorizzare l’esperienza dei lavoratori senior, combinandola con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie".
L’Italia e l’Umbria hanno un margine di miglioramento significativo rispetto ad altri Paesi europei. "La sfida - conclude il report - è cogliere questa opportunità prima che sia troppo tardi". La Camera di Commercio dell’Umbria "ribadisce il proprio impegno per il futuro della regione, con iniziative che abbracciano formazione, aggiornamento e supporto alle imprese".