I nomi sui possibili assessori fin qui messi sul tavolo potrebbero cambiare. Perché la governatrice Stefania Proietti in queste tre settimane ha agito sempre in maniera molto riservata senza far trapelare quasi nulla”. La voce è di un autorevole esponente di quel centrosinistra che a metà novembre ha vinto le elezioni. Che lascia intendere come i nomi fin qui usciti anche sulla stampa, potrebbero rivelarsi sbagliati. Anche i cronisti insomma sono stati ‘sviati’ in più occasioni, con qualche indicazione che potrebbe essere stata esatta e altre completamente sballate, spesso messe in giro ad arte da qualcuno. Qualcuno che avrebbe fatto irritare – e non poco – la stessa governatrice.
A questo punto c’è da aspettarsi di tutto, con l’unica certezza che è quella di Simona Meloni, la più votata del Partito democratico, che sicuramente farà parte della squadra della Proietti. I quasi sicuri sarebbero anche Tommaso Bori (Pd, Sanità) e Thomas De Luca (5Stelle, Ambiente). Per gli altri due posti i nomi sono sempre gli stessi: Bianca Tagliaferri o Luca Ferrucci (Umbria Domani) e Fabio Barcaioli o Federico Santi di Alleanza Verdi e Sinistra. Ma non sono affatto escluse sorprese, anzi sembrano davvero probabili.
Ieri è saltata la riunione del gruppo del Pd, proprio a causa della mancanza di comunicazioni sulla Giunta e oggi la presidente vedrà di nuovo i segretari dei partiti per cercare una sintesi definitiva: di sicuro le complicazioni non mancano.
E sempre ieri è arrivata la conferma ufficiale della prima seduta della XII Legislatura dell’Assemblea legislativa per giovedì 19 dicembre 2024, alle 10.00, con eventuale prosecuzione dei lavori a venerdì 20 sempre alle 10. All’ordine del giorno della seduta ci sarà l’elezione del presidente del Consiglio regionale e dell’Ufficio di presidenza. Il presidente, in particolare, è eletto a maggioranza dei quattro quinti dei componenti dell’Assemblea, ma se dopo tre scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza richiesta, nella quarta votazione, da tenersi nel giorno successivo (giovedì 20 appunto), è sufficiente la maggioranza assoluta dei consiglieri. Successivamente all’elezione del presidente si procede a quella dei due vicepresidenti.