REDAZIONE UMBRIA

Umbria Jazz Winter La grande festa di Orvieto

Ultime due giornate tra concerti, eventi e tradizioni per salutare l’arrivo del 2025. Prestigioso riconoscimento per Carlo Pagnotta

Ultime due giornate tra concerti, eventi e tradizioni per salutare l’arrivo del 2025. Prestigioso riconoscimento per Carlo Pagnotta

Ultime due giornate tra concerti, eventi e tradizioni per salutare l’arrivo del 2025. Prestigioso riconoscimento per Carlo Pagnotta

Ultime due giornate di festa e musica non stop per Umbria Jazz Winter che chiude questa trentunesima edizione con risultati straordinari: anche se i dati non sono ancora definitivi, un primo bilancio annuncia numeri superiori a quello dell’anno scorso. E ovviamente l’addio al 2024 e il saluto al nuovo anno che arriva saranno celebrati con la colonna sonora di Umbria Jazz. Due sono i cenoni, allestiti stasera nella Sala Expo e nel Palazzo dei Sette, mentre nella Sala dei 400 ci sarà un lungo concerto con i Funk Off “on stage” e Mwenso & the Shakes. All’una, infine, il concerto del Benedict Gospel Choir al Teatro Mancinelli. E sempre Il Benedict Gospel Choir (gruppo energico e dinamico composto da 30 elementi, tra i maggiori esponenti del gospel negli Usa) sarà protagonista di un altro grande classico del festival, la Messa della Pace in Duomo, domani alle 17, nel pomeriggio di Capodanno.

"Tornare a Orvieto è sempre una cosa magica e il festival sta andando alla grande. La gente c’è e gli alberghi sono pieni anche nel circondario. Quella che portiamo avanti da 31 edizioni è una formula che funziona" commenta Carlo Pagnotta, che è stato al centro di un momento di grande emozione al Mancinelli durante la serata inaugurale (foto sopra): Ashley Kahn, uno dei più importanti critici contemporanei di jazz, ha infatti consegnato al fondatore e direttore artistico di Umbria Jazz il “DownBeat Magazine Lifetime Achievement Award“. Un riconoscimento alla sua passione e dedizione per la divulgazione della musica jazz in Europa e nel mondo.

Prosegue intanto la programmazione che in questi giorni ha portato a Orvieto 25 band, tutte residenti, con 150 musicisti. Artista tra i più attesi, Paolo Fresu ha confermato tutte le previsioni con i suoi concerti sempre da tutto esaurito. Oggi e domani si può ancora ascoltare con uno dei progetti con cui si è presentato al Festival, con Trio & Devil Quartet: oggi alle 16 alla Sala 400 di Palazzo del Popolo, domani alle 21 al Mancinelli il trombettista sardo sarà affiancato da alcuni dei suoi più stretti collaboratori in due piccole grandi band, trio e quartetto, che ne riflettono la personalità e traducono in modo esemplare l’ispirazione. Grande sorpresa è stata Ekep Nkwelle, nuova scoperta della vocalità jazz declinata al femminile, al suo debutto assoluto a Uj, da applaudire alle 16 al Mancinelli. E sempre oggi e domani da non perdere, alle 17 al Teatro del Carmine, “The Feeling of Jazz – Un secolo“: un progetto esclusivo per UJ Winter con una rivisitazione sonora attuale e sperimentale di Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia, immagini su progetto visivo di Massimo Achilli e un filo di parole intrecciate da Guido Barlozzetti che firma anche il concept dello spettacolo.

Sofia Coletti