Pietralunga (Perugia), 17 settembre 2022 - "Abbiamo sentito un grande boato, poi un fiume di acqua e fango che ha invaso le case, la nostra auto distrutta dal muro di recinzione del giardino crollato sotto il peso dell’alluvione", dice una donna che ieri mattina, con la scopa in mano cercava di pulire quello che poteva sul piazzale, gli occhi lucidi, dietro di lei l’utilitaria da buttare. Le fa eco un uomo poco distante: "Qui ha distrutto tutto: la piena si è portata via anche il trattore, un mezzo agricolo nuovo, letteralmente trascinato dalla furia dell’alluvione". Poi ancora strade chiuse, Pietralunga isolata per alcune ore a causa di frane e smottamenti, famiglie evacuate, il Carpinella esondato che allaga tutta la zona industriale e porta con sè anni di lavoro, lasciando sul lastrico aziende e imprenditori alle prese con la conta dei danni, in alcuni casi di centinaia di migliaia di euro. "Supereremo anche questa", si lascia sfuggire il titolare di un’impresa devastata. Quello che resta dell’alluvione è un tappeto di fanghiglia nel quale i passi della gente di Pietralunga rimangono impressi come la loro volontà di farcela. Il sindaco Mirko Ceci, reduce da quella che lui stesso ha definito "la notte più lunga e difficile" ha coordinato il centro operativo comunale invitando la popolazione, nelle ore successive all’ondata di maltempo, a non spostarsi, a non uscire di casa.
Una decina di famiglie invece, nella notte della grande pioggia, sono state evacuate, anche per il rischio concreto di una fuga di gas. La palestra a disposizione per trascorrere la notte, le scuole chiuse mentre i vigili del fuoco da Città di Castello e da Terni hanno lavorato senza sosta, insieme a Protezione Civile e forze dell’ordine per limitare al minimo i danni alle persone. Una famiglia di olandesi (7 persone tra cui un bambino) in zona Sant’Anna, è stata isolata dal pomeriggio fino alla notte: non potevano uscire a causa di un ponte crollato. Dal bollettino dei vigili del fuoco Pietralunga viene definita la zona dell’Altotevere con maggiore criticità. "Un incubo, ma fortunatamente non ci sono né vittime né feriti - dice il primo cittadino - improvvisamente le strade si sono trasformate in fiumi. Acqua e fango si sono tra l’altro letteralmente portati via una struttura in mattoni e l’auto che era all’interno". Mirko Ceci, durante i sopralluoghi di ieri mattina ha spiegato che "una ventina di persone sono isolate in alcune case sparse delle frazioni a causa degli smottamenti sulla strade. Diverse frane hanno colpito abitazioni e ora va valutato se dovranno essere sgomberate. L’attività nella zona industriale è ferma perché invasa da circa 70 centimetri di fango".
Il Comune aveva ricevuto l’allerta meteo arancione, ma il temporale è stato particolarmente violento. "Il fiume Carpinella - afferma Ceci - è passato dalla secca a uscire dagli argini, invadendo le strade. E’ successo tutto tanto in fretta", aggiunge infine mentre già è stato chiesto lo stato di calamità alla regione e continua la conta dei danni.