
La presentazione della manovra
Perugia, 10 aprile 2025 – “Queste risorse non andranno certo alla filiera del tartufo...”. La battuta dell’assessore pentastellato, Thomas De Luca, è velenosa. Arriva durante una presentazione informale della manovra fiscale da 52 milioni che ieri la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti e l’assessore al Bilancio, Tommaso Bori, hanno illustrato ai consiglieri di maggioranza. “Più che una manovra è un cambiamento radicale di impostazione del governo regionale” ha detto la governatrice. Ripercorrendo il lavoro fatto, Proietti ha detto che in questi giorni c’è stata “una grande occasione di riflessione anche con le parti sociali, con le parti datoriali e gli amministratori, incontrati come forse mai fatto prima da nessuna giunta regionale”. Il lavoro per definire la manovra “ci ha permesso di stare a contatto con tutti gli stakeholder della regione, di percepire da loro, che siano sindacati, parti datoriali, sindaci, presidenti di provincia o altri soggetti, la necessità di parlare e dialogare, di conoscere quel che la regione fa”.
Nel definirlo un “passaggio salva Umbria”, Proietti ha annunciato che con gli stessi stakeholder “ci confronteremo di trimestre in trimestre, vedremo se è la cadenza giusta, comunque almeno tre o quattro volte all’anno, per dire che vanno a fare le risorse”. Risorse che “sicuramente vanno a intervenire nella sanità pubblica”. “Per riformarla e rifondarla, la sanità ha bisogno di avere i conti a posto, di non subire scossoni come il commissariamento e di riforme strutturali che devono essere fatte in un tempo non lungo, ma almeno di un anno, che servirà a traguardare il piano socio sanitario regionale, non prima di essere stato partecipato e scritto da tutte le parti”. Poi c’è il passaggio sulle liste di attesa: gli umbri auspicano infatti che dopo questo sacrificio arrivi una risposta concreta. “Se arriveranno i 7,5 milioni del Fondo sanitario nazionale, saremo in grado di dare risposte definitive in poche settimane”. E su questo è stato chiaro il vicepresidente Bori: “La mobilità passiva negli ultimi 5 anni ci è costata 111milioni. Siamo certi che questa manovra servirà a far sì che molti umbri non debbano tirar più fuori i 1.000 euro all’anno che in media spendono per recarsi in strutture sanitarie private”.
“Abbiamo tanto da fare insieme ai sindacati – ha continuato Proietti -, li vorremmo con noi nel tavolo di riforme della sanità pubblica, che consente anche di parlare di lavoro”. Il tavolo è programmato per il 15 aprile.
Bori ha parlato anche dell’impegno “per diminuire i costi del lavoro”. “Abbiamo ritenuto di alleggerire l’Irap a 0,4 per cento per il 2026”. Dal pagamento sono esentati “tutti gli enti del terzo settore, del volontariato, le onlus”. Tutte realtà “che non pagheranno l’Irap”. Sul tema del bollo auto - ha aggiunto - “abbiamo eliminato la maggiorazione”. È previsto il mantenimento “delle esenzioni per tutte le persone con disabilità e loro accompagnatori, per tutte le auto che hanno più di 30 anni, auto storiche e per tutti i veicoli legati al volontariato, alla sanità e mezzi elettrici”.