REDAZIONE UMBRIA

Rogo all'Umbria Olii, dopo 12 anni va in carcere l'ex titolare Giorgio Del Papa

Nell'esplosione morirono quattro operai

Esplosione e rogo all'Umbria Olii (Foto Crocchioni)

«Se Giorgio Del Papa ora va in galera a me non interessa, non cancella il dolore. Dopo tutti questi anni mio marito non me lo ridà nessuno, è morto a soli 45 anni e un uomo a 45 anni è quasi un ragazzo»: a parlare dalla propria casa di Narni, è Morena Sabatini, la vedova di Maurizio Manili, una delle quattro vittime dell'esplosione della Umbria Olii, il 25 novembre del 2006 a Campello sul Clutunno, nella quale morirono il marito, titolare di una piccola ditta di carpenteria, e tre suoi operai, impegnati in alcuni lavori di manutenzione.

Lo fa dopo l'arresto dell'ex amministratore unico e legale rappresentante dell'azienda Giorgio Del Papa per il quale è divenuta definitiva la condanna, a quattro anni e 9 mesi per omicidio colposo.

Di «vittoria effimera» parla anche il figlio Yuri. «Lui ora è in galera - spiega -, ma tra un pò andrà ai domiciliari e la pena sarà commutata in servizi sociali». Manili era titolare di una ditta che stava svolgendo lavori di manutenzione all'interno dell'azienda e morì insieme ai suoi dipendenti, Giuseppe Coletti, Tullio Mottini e Vladimir Todhe.

«A papà è stato attribuito un terzo della colpa dell'incidente - continua il ventottenne, assistito con la madre dall'avvocato Dino Parroni -, non si può immaginare in che posizione posso stare, senza sapere ancora come andrà finire. Devo proteggere quello che lui ha costruito in una vita di sacrifici. Quello che ho subito io non l'ha subito nessuno, a livello umano è la stessa tragedia, ma io sto vivendo l'inferno in terra».

Per l'avvocato Giovanni Bellini, legale degli eredi di Mottini, «l'arresto di Del Papa rappresenta in maniera definitiva la tanto auspicata fine del dramma iniziato il 25 novembre 2006. Anche se non sappiamo - ha aggiunto - quanto tempo rimarrà in cella, la giustizia ha portato a termine il suo corso nel momento esatto in cui costui ha varcato la soglia del carcere, dopo avere sfidato con arroganza impareggiabile il dolore delle famiglie e il ricordo delle vittime: proponendo addirittura una paradossale causa civile nei confronti delle famiglie degli scomparsi».

«Credo che oggi - ha detto ancora l'avvocato Bellini - finalmente sia arrivato il momento in cui i familiari delle vittime possono cominciare ad elaborare veramente i loro lutti, e a guardare il futuro con più fiducia». L'incidente si verificò mentre mentre gli operai stavano saldando una passerella metallica alla sommità di due silos. Secondo la ricostruzione della procura di Spoleto nell'impianto per la raffinazione di oli vegetali venivano trattati quelli di sansa grezza, caratterizzati dalla presenza di solventi e quindi «fonti di potenziali atmosfere esplosive». Senza che fossero adottate - ritenne l'accusa - le misure tecniche e organizzative adeguate. Del Papa ha sempre rivendicato la correttezza del suo operato.