Città di Castello, 2 dicembre 2023 – In questi dodici mesi nel luogo dell’incidente sono spuntati tanti fiori, il cappellino di una squadra di calcio, qualche candela, i biglietti o lettere piene di ricordi. Nessuno ha dimenticato le quattro giovani vite che esattamente un anno fa, furono tragicamente spezzate dal terribile incidente avvenuto a San Giustino in via Umbra, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre. Era un fine settimana come tanti, una festa di compleanno a Città di Castello, poi via tutti insieme verso Sansepolcro alla discoteca Lo Scorpione dove la serata sarebbe dovuta continuare con lo spirito spensierato e splendido di quell’età.
Invece lungo il tragitto le quattro vite di Nico Dolfi, Luana Ballini, Natasha Baldacci e Gabriele Marghi si sono interrotte sotto il ponte del cavalcavia in località Altomare dove la Fiat Punto, a bordo della quale viaggiavano, si è schiantata. Avevano tra i 17 e i 22 anni. Il pilone del cavalcavia non ha lasciato scampo a nessuno di loro. A un anno di distanza oggi ci sarà un momento di preghiera nella chiesa della parrocchia di Riosecco in ricordo di questi ragazzi i cui nomi sono scolpiti nella memoria di tutti.
Al dolore di un’intera comunità, che non dimentica, si è affiancata una lunga vicenda giudiziaria, con la Procura della Repubblica di Perugia che ha svolto delicate indagini. Due tecnici comunali di San Giustino (l’attuale e l’ex dirigente ora in pensione) sono chiamati a rispondere di "omicidio stradale" per la mancata installazione del guard rail lungo la strada in cui è avvenuto l’incidente. La perizia condotta durante le indagini ha evidenziato l’assenza di adeguate barriere di protezione vicino al pilone del cavalcavia in località Altomare, che era stato danneggiato in un precedente incidente nel 2018 e mai ripristinato.
Secondo la Procura, la presenza del guard rail avrebbe potuto influenzare l’esito dell’incidente in cui hanno perso la vita i quattro giovani. I familiari delle vittime hanno più volte chiesto, anche pubblicamente, di installare la protezione a tutela degli utenti della strada e per evitare il ripetersi di simili tragedie. Il caso era finito anche al vaglio del consiglio comunale di San Giustino: "Abbiamo la massima fiducia nella magistratura e nei nostri tecnici comunali, che non possono essere messi alla gogna per il solo fatto di svolgere una funzione pubblica", aveva detto il sindaco Paolo Fratini. A chiedere il ripristino del guard rail in quel tratto di strada era stata anche una petizione pubblica lanciata su change.org, firmata da 2 mila 600 persone.