STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Un dolce citato anche da Catone. Tradizioni medievali e riti sacri

FOLIGNO "La Rocciata ha alle spalle una storia di tremila anni, come emerso con grande chiarezza nel convegno che...

FOLIGNO "La Rocciata ha alle spalle una storia di tremila anni, come emerso con grande chiarezza nel convegno che la Delegazione di Foligno dell’Accademia italiana della Cucina tenne lo scorso 21 settembre in città presso l’Oratorio del Crocifisso", precisa la Camera di Commercio. "Secondo studi dell’Aic – continua l’ente camerale – il dolce ha legami con la cultura alimentare degli Umbri e con le tradizioni medievali legate al ciclo delle stagioni e ai riti della fertilità. La sua forma arrotolata richiama l’Uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo del tempo che ritorna. Il legame con la storia si consolida con riferimenti a Catone il Censore (160 a.C.), che descrive nelle sue opere un dolce composto da una sfoglia sottile farcita e arrotolata, precursore della Rocciata attuale. Nel periodo longobardo, la presenza della noce nei dolci tradizionali, considerata un elemento sacro, rafforzò ulteriormente l’identità di questa preparazione". Ed ecco l’esecuzione ufficiale: "Impastare la farina con l’acqua tiepida e aggiungere un pizzico di sale e l’olio evo cercando di ottenere un impasto morbido che va lasciato riposare per 30 minuti, coperto a temperatura ambiente; preparare le mele tagliate a pezzi non troppo grandi e aggiungere la buccia grattugiata del limone, lo zucchero, la cannella e l’anice; spianare la pasta prima con il mattarello, poi con le mani, fino a ottenere una sfoglia sottile tanto da vedere in trasparenza la tovaglia sottostante; tagliare la pasta in due semicerchi; distribuire sopra la sfoglia un sottile strato di olio e spolverare il restante zucchero amalgamato con il cacao amaro. Per finire, distribuire ancora le mele condite, le noci tritate, i pinoli, l’uvetta ammorbidita nel liquore e infine profumata con il mistrà".