Un film armeno trionfa al “PerSo - Perugia Social Film Festival 2023“, rassegna internazionale di cinema documentario, riservata alle opere in anteprima assoluta in Italia. Il premio della nona edizione va infatti a “5 dreamers and a horse dei registi Vahagn Khachatryan e Aren Malakyan“. Lo ha stabilito la Giuria composta dal regista colombiano Ivan Guarnizo, dalla critica Alessia Brandoni e dal docente universitario Giacomo Ravesi con questa motivazione: "Per aver offerto uno spaccato della società armena ritratta attraverso generazioni diverse, coniugando rigore stilistico e un avvincente traiettoria drammaturgica. Il film sviluppa così un racconto, allo stesso tempo, ironico e affettuoso, che riesce attraverso le possibilità dell’immagine cinematografica ad attuare una contaminazione desiderante fra livello testimoniale e onirico". Attraverso quattro protagonisti che aspirano a realizzare i propri sogni, si delineano tre volti diversi dell’Armenia.
Per i cortometraggi (sezione PerSo Short Award) la giuria della redazione di Film TV ha premiato l’ucraino “Holy Water“ di Andrei Kutsila, sulla festa del Battesimo di Cristo, 36 giorni prima dell’invasione militare da parte della Russia.
Il premio “PerSo Cinema Italiano“, assegnato da una giuria composta dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci e dagli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Perugia, coordinata da Roland Sejko, va a “La timidezza delle chiome“ di Valentina Bertani, con menzione speciale per “Il Paese delle persone integre“ di Christian Carmosino Mereu (che si aggiudica anche “La Settima“ Ora, premio assegnato dagli studenti del Liceo Pieralli di Perugia) e “Casablanca di Adriano Valerio“.
Il premio PerSo Short Jail, assegnato da una giuria dei detenuti della Casa Circondariale di Perugia - Capanne, va a “Palermo 12 giugno“ di Gianfranco Piazza
Due le menzioni speciali nella sezione Award: “Knit’s island“ di Ekiem Barbier, Guilhem Causse, Quentin L’Helgouac’h e “Working the woods“ di Lola Peuch. Premio del pubblico per Anxious in Beirut di Zakaria Jaber.