VENEZIA – "Un’esperienza straordinaria, indimenticabile". Ludovico Andrenacci, 18 anni, fresco di diploma al Liceo Scientifico “Calvino“ di Città della Pieve ha vissuto il suo momento d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia: vincitore del prestigioso progetto nazionale “David Giovani”, è stato il giurato umbro del Premio “Leoncino d’oro“, istituito da Agiscuola e promosso da Agis, Anec e Accademia David di Donatello. E’ uno dei riconoscimenti collaterali più importanti della Mostra, assegnato dai giovani giurati a “Jouer avec le feu“ mentre la Segnalazione For Unicef è andata a “Familia“. "Sono arrivato alla Mostra – racconta – partecipando al concorso nazionale David Giovani con una recensione su “Io capitano“ di Garrone. E sono risultato il vincitore per l’Umbria".
Com’è nata la passione per il cinema?
"Risale a 4 o 5 anni fa, per un caso fortuito. Ho visto “Melancholia“ di Lars von Trier e ne sono rimasto folgorato. Da lì ho iniziato a guardare ogni genere di film e mi sono innamorato del cinema".
Com’è la vita da giurato?
"Fantastica. Con gli altri studenti ho condiviso la passione per il cinema, abbiamo valutato i film in concorso, affrontato dibattiti dopo la visione, partecipato a incontri con delegazioni e grandi personalità".
Il momento più bello?
"Forse l’arrivo al Lido: davanti alle strutture della Biennale e ai primi film, sono rimasto stregato dall’atmosfera che si respira. E poi l’incontro illuminante con Maura Delpero, la regista di Vermiglio".
E come cosa farà?
"Ho preso la maturità e andrò a studiare Fisica a Perugia. Ma non voglio abbandonare il cinema, non escludo un percorso accademico".
Sofia Coletti