Un secolo e mezzo richiesto per i principali indagati

Processo Quarto Passo: fino a 29 anni di reclusione per principali indagati legati alla 'ndrangheta. Accuse di associazione mafiosa e altri reati in Umbria.

Un secolo e mezzo richiesto per i principali indagati

Gemma Miliani

Fino a 29 anni di reclusione, per un complessivo oltre un secolo e mezzo richiesto per i principali indagati. Si avvia verso gli atti conclusivi il processo per l’inchiesta che prende il nome di Quarto Passo e che "raccolta" il tentativo di mettere le mani sull’economia umbra da parte della ’ndrangheta. L’operazione risale al dicembre 2014, i Ros dei carabinieri arrestarono 59 persone a cui veniva contestata l’ipotesi di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante delle finalità mafiose, nonché per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Furono sequestrati beni per circa 30 milioni di euro. A dibattimento, in seguito a scelte processuali differenti, sono 49 gli imputati. "L’associazione di tipo ‘ndranghetista stanziatasi in Perugia – ricostruiva il giudice nell’ordinanza – non può, semplicisticamente essere definita come un’articolazione periferica della struttura criminale calabrese sorta e radicata nel territorio d’origine, ma si configura invece come un’autonoma associazione composta da soggetti residenti in Umbria da oltre un decennio, i quali, pur avvalendosi dei metodi tipici delle associazioni di tipo mafioso e chiaramente conservando gli originari rapporti di parentela e contiguità con soggetti operanti nella regione di provenienza, operano autonomamente ed in via esclusiva in Umbria, conservando sempre un "basso profilo" criminale, al fine di non attirare sull’organizzazione l’attenzione delle forze dell’ordine". Gli affari del sodalizio, legato, secondo l’accusa, a ‘ndrine di Cirò e Ciro Marina, sarebbero stati estesi a tutta la provincia con il capoluogo come "base operativa". Contestazioni che i diretti interessati hanno sempre respinto.