
Un turismo che va a doppia velocità. Bene la città, frena il comprensorio
Bene la città, male il territorio. I dati sul turismo elaborati dall’Agenzia Umbria Ricerche evidenziano un certa difficoltà del comprensorio orvietano che, nel periodo considerato ovvero il 2023 messo a confronto con il 2019, ha perso turisti, cosi come è accaduto con i comprensori di Todi e Foligno, a differenza di quanto avvenuto in altre aree della regione. La debolezza del territorio intorno ad Orvieto sul versante turistico è una costante che si ripete da tempo nonostante la fase positiva che sta interessando su questo versante tutta l’Umbria. Anche le risorse messe a disposizione dalla Regione per la realizzazione di un portale internet dedicato ai luoghi intorno ad Orvieto non ha ancora prodotto nessun risultato pratico. C’è dunque un doppio livello di velocità che caratterizza Orvieto e gli altri comuni che fanno parte della stessa area di riferimento. Soprattutto manca una visione integrata e unitaria delle politiche turistiche. Il 2023 è stato l’anno migliore dell’ultimo periodo con oltre 2,6 milioni di arrivi complessivi, seguito dal 2019 con 2,5 milioni, gli unici due anni sopra i 2,5 milioni. Il 2000 rappresenta il punto più basso con 1,9 milioni.
Prendendo i comprensori in considerazione, i valori positivi in quanto a presenze emergono nell’Amerino (+30,4%), Valnerina (+20,9%), Assisano (+16,9%), Spoletino (+16,5%), Ternano (+15,2%), e Perugino (+10,3%). Rimane invece praticamente fermo l’Orvietano con un irrilevante +0,5% e in leggera flessione l’Eugubino. Per quanto riguarda gli arrivi, il confronto tra il 2023 e il 2019 rivela che nove comprensori hanno performance positive in termini percentuali, con la Valnerina in testa (+20,5%). I dati mostrano che l’Assisano ha superato 1,5 milioni di presenze nel 2023, con un aumento di +219 mila, seguito da Perugino (+122 mila) e Ternano (+106 mila). Ben diversa la situazione nel Tuderte, nell’Orvietano e nel Folignate dove le variazioni sono negative. Nella classifica il comprensorio peggiore è il Tuderte con un -11,2% seguito dall’Orvietano con il -8,9 e il Folignate distaccato a -1,1%.
Cla.Lat.