SOFIA COLETTI
Cronaca

Un viaggio nella storia perugina. Cinque chiese spalancano le porte e svelano i tesori del Duecento

Sabato 25 e domenica 26 maggio si terranno le aperture straordinarie e le visite guidate a San Prospero, San Matteo degli Armeni, l’Ex San Giovanni del Fosso, San Bevignate e Santa Giuliana.

Un viaggio nella storia perugina. Cinque chiese spalancano le porte e svelano i tesori del Duecento

Un week-end sulle tracce del Duecento umbro, con l’apertura straordinaria di cinque chiese perugine, inaccessibili, visitabili solo in rare occasioni, addirittura trasformate in abitazioni private. In coincidenza con la mostra che la Galleria Nazionale dell’Umbria dedica al Maestro di San Francesco, sabato 25 e domenica 26 maggio la Diocesi di Perugia-Città della Pieve e Isola di San Lorenzo organizzano un suggestivo viaggio indietro nel tempo, con visite guidate in quelle chiese che conservano affreschi della seconda metà del Duecento. E ieri un’anteprima ha svelato alcune tappe del percorso che coinvolge San Prospero, San Matteo degli Armeni, l’Ex San Giovanni del Fosso, San Bevignate e Santa Giuliana.

"Le aperture straordinarie permettono di conoscere realtà meno note ai percorsi turistici e uniscono la conoscenza delle opere alla storia del territorio" hanno detto gli organizzatori, affiancati dal direttore della Galleria Nazionale Costantino D’Orazio.

Prima tappa la chiesa di San Prospero, che conserva gli affreschi più antichi documentati a Perugia: "Sono del 1225, opera di Bonamico, artista locale che con la sua semplicità stilistica, rompe gli schemi della tradizione bizantina" dice Luca Nulli Sargenti mostrando i cicli di pitture con apostoli, profeti, sante, San Prospero e Sant’Ercolano. "Gli ultimi restauri risalgono agli anni ’80, fino al 1910 gli affreschi erano coperti di calce e la chiesa era un fienile" aggiunge ricordando il recupero voluto da Don Ettore Ricci.

Si passa poi alla chiesa del complesso monumentale di San Matteo degli Armeni, oggi di culto ortodosso, con tracce di affreschi tra i più antichi della città, realizzati tra il XIII e il XV secolo: sulla parete di fondo si impongono un’ascensione di Cristo tra gli angeli e San Francesco.

Ma la sorpresa più emozionante arriva tra i vicoli di via della Viola: in piazza San Giovanni del Fosso una bella abitazione privata conserva i resti della chiesa di San Giovanni del Fosso, istituita nel 1233 dal Vescovo Salvio e soppressa nel 1959. Modificata nei secoli, a lungo sede di una falegnameria, è adesso la casa della famiglia Marconi che negli anni ’90 ha scoperto e fatto restaurare frammenti di un ciclo di affreschi della metà del Duecento con la vita di San Giovanni e un bestiario medievale di animali fantastici unico in Umbria. Per primo ne parlò il professor Pietro Scarpellini e adesso gli affreschi (ancora tutti da studiare) sono visibili eccezionalmente al pubblico nel prossimo week-end.

Le altre due aperture straordinarie interessano la chiesa di San Bevignate con i suoi meravigliosi affreschi templari e la chiesa di Santa Giuliana nella Scuola di lingue Estere con resti di affreschi databili tra fine del XIII e gli inizi del XIV secolo