CRISTINA CRISCI
Cronaca

Un’eredità senza padrone. Inutilizzati i 3,7 milioni del ’Lascito Mariani’

La donazione al Comune risale al 1984 ma i fondi non sono mai stati spesi. Domani consiglio monotematico. Le risorse ai servizi socio-sanitari.

Le sorelle Olga e Clara Mariani Nel testamento i fondi del lascito erano destinati all’ospedale

Le sorelle Olga e Clara Mariani Nel testamento i fondi del lascito erano destinati all’ospedale

La storia del lascito Mariani risale al 7 luglio del 1984 quando Clara Mariani, nel suo testamento autografo, destinò all’ospedale di Città di Castello la consistente donazione, (del valore stimato in 3 milioni e 700 mila euro in titoli e contanti) perché fosse investita per "opere di bene utili ad alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovano nel bisogno di cure e vivono nel dolore".

A distanza di 40 anni si continua ancora a parlare di come è meglio utilizzare quei soldi, che sono stati al centro di una lunga vicenda giudiziaria. Domani si svolgerà infatti un consiglio comunale monotematico sulla destinazione del Lascito Mariani: a chiedere di fare il punto della situazione erano stati in un’interrogazione Loriana Grasselli, Ugo Mauro Tanzi e Luigi Gennari, consiglieri comunali del gruppo del Partito Socialista. L’argomento era poi stato inserito all’ordine del giorno del consiglio di lunedì scorso sulla sanità, ma era successivamente stato rinviato alla seduta di domani. Il presidente del consiglio Luciano Bacchetta ha convocato la riunione per le ore 18.30.

Una storia complessa quella del lascito, uno dei più cospicui ricevuti dal Comune che tiene banco nel dibattito politico da anni. Dalle disposizioni del 1984 delle sorelle Mariani, si aprì una lunga battaglia legale e dopo oltre 30 anni arrivò il pronunciamento della Corte di Cassazione: le risorse del lascito vennero assegnate al comune di Città di Castello, individuato quale erede morale e materiale di Clara Mariani. Il consiglio comunale sarà chiamato a dibattere sull’utilizzo delle risorse economiche disponibili e a deliberare gli indirizzi dell’ente nei confronti della Usl Umbria 1, alla quale sono stati trasferiti i 3 milioni e 700 mila euro lasciati in eredità. Il trasferimento venne sancito a seguito della firma, avvenuto il 28 luglio 2020, di un protocollo tra Comune tifernate, Regione Umbria e Azienda sanitaria territoriale (tra i firmatari l’allora sindaco Bacchetta con la ex governatrice Donatella Tesei). Quell’intesa aveva stabilito che le risorse a disposizione devono essere investite per i servizi socio-sanitari a Città di Castello. Come di consueto i lavori della seduta di domani che dovrà fare chiarezza sulla intricata vicenda potranno essere seguiti in diretta streaming attraverso il canale ufficiale YouTube del comune.