DANIELE CERVINO
Cronaca

Università per Stranieri. Il presidente Mattarella a Palazzo Gallenga: "Cent’anni straordinari"

Cerimonia intensa e toccante aperta con l’Inno di Mameli. Il Capo dello Stato: "Ateneo luogo di dialogo e scambio interculturale". La governatrice Proietti: "Realtà che ci riempie di orgoglio".

Cerimonia intensa e toccante aperta con l’Inno di Mameli. Il Capo dello Stato: "Ateneo luogo di dialogo e scambio interculturale". La governatrice Proietti: "Realtà che ci riempie di orgoglio".

Cerimonia intensa e toccante aperta con l’Inno di Mameli. Il Capo dello Stato: "Ateneo luogo di dialogo e scambio interculturale". La governatrice Proietti: "Realtà che ci riempie di orgoglio".

Una porta sempre aperta tra Perugia e il mondo. Un luogo di dialogo e cultura, uguaglianza e pace, dove le diversità diventano ricchezza, la fiducia nell’altro crea possibilità e dove - a dispetto del suo nome - nessuno è straniero. Qui, tra l’arte di Dottori e il sapere che ha attraversato il tempo, l’Università per Stranieri di Perugia ha festeggiato il centenario e aperto l’anno accademico 2025. Una cerimonia emozionante e intensa, a Palazzo Gallenga, che ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla sua nona visita in Umbria. Una cerimonia che ha preso il via con l’Inno di Mameli suonato dai ragazzi dell’orchestra del Liceo classico e musicale Mariotti, diretti dal maestro Francesco Seri, e cantato da Simona Cavorsi.

"Questa Università rispetta le differenze e, in cento anni, ha compiuto un percorso straordinario, raccolto anche nei valori della nostra Costituzione", ha sottolineato il Capo dello Stato in un’aula magna gremita di studenti, docenti e rappresentanti di istituzioni e forze dell’ordine. "Nessuno qui è straniero - ha affermato Mattarella, parlando a braccio - gli studenti sono tutti a casa propria. Questo è uno specchio del mondo, con le sue preziose diversità che sono una ricchezza e che questo Ateneo coltiva in maniera esemplare". Bisogna muoversi, ha aggiunto il capo dello Stato, "nell’ottica che la cultura sia un veicolo di pace, di dialogo, collaborazione e amicizia. Non sono affermazioni scontate: ci sono nel mondo fenomeni contraddittori, registriamo guerre e violenze, disorientamenti ma anche grandi opportunità offerte dalla scienza. Ci sono continui interrogativi su quale strada imboccare e l’Università ha il compito di aiutare nella scelta. Ci sono tante diversità che hanno un comune valore che le tiene insieme, la cultura. È l’immagine che l’Ateneo ha offerto nel corso di questo secolo, quella di un’Italia Paese accogliente e aperto".

Mattarella ha ricordato i cento anni dell’Ateneo, la cui storia iniziò nel 1921, con i primi corsi di cultura superiore su francescanesimo e etruscologia. Nel 1925 un Regio Decreto sancì ufficialmente la nascita della "Regia università italiana per stranieri". Nel 1992 infine, l’equiparazione alle università statali. "È stato un percorso straordinario - incalza il presidente - in questo secolo passato. L’Ateneo ha incontrato stagioni diverse, quella in cui in Europa si erano insediate oppressioni dittatoriali, gli eventi drammatici e sanguinosi della Seconda guerra mondiale con le crudeltà che questa ha portato nel continente ma poi ha incontrato anche decenni straordinari, di grande suggestione e fascino, quelli della pacificazione ed integrazione europea di un continente che per secoli si era combattuto al suo interno. Gli anni della fine del colonialismo, gli anni che hanno sottolineato l’uguaglianza degli uomini e degli Stati". Il Capo dello Stato ha ricordato la figura di Aldo Capitini, "campione della nonviolenza e della pace" che ha guidato l’Istituzione subito dopo la guerra e il ventennio fascista. "Ma quello che questo Ateneo fa è stato ben raffigurato dalle parole degli studenti provenienti da varie parti del mondo. Lo hanno descritto non soltanto come un luogo in cui si studia e si incontra professionalità docente adeguata. Ma come un luogo in cui i docenti esprimono anche un’attitudine, una disponibilità di carattere umano, che è quella che rende efficace l’insegnamento". Durante la cerimonia ci sono stati gli interventi oltre che del Rettore De Cesaris anche della rappresentante del personale tecnico-amministrativo Tiziana Daiani e della presidente del Collegio degli studenti Alice Aguiari. "La nostra Università - ha detto quest’ultima - ha dimostrato, anche nei momenti più complessi della sua storia recente, di essere luogo che accoglie, include e forma tutti e tutte. Ciò che conta davvero qui non è da dove si viene, ma chi si è, cosa si sceglie di imparare e il cammino che si desidera intraprendere".

La presidente della Regione, Stefania Proietti, il vice Tommaso Bori, l’assessore Fabio Barcaioli e la presidente dell’assemblea legislativa Sarah Bistocchi hanno consegnato il gagliardetto al magnifico rettore. "L’evento - ha sottolineato la governatrice - intende celebrare il ruolo che l’Università per Stranieri svolge da un secolo nella promozione dell’incontro tra culture, attraverso l’insegnamento della lingua italiana e lo scambio accademico internazionale. Per noi è un’eccellenza straordinaria che ci riempie di orgoglio".