SILVIA ANGELICI
Cronaca

Uno scultore attivo anche a Roma. Palazzi, quel cavallo in giardino

L’artista amò molto la sua città. Si trasferì a Firenze e poi nella capitale per studiare i classici . CLASSI II F E II G DELLA SCUOLA “ALIGHIERI-PASCOLI“ (CITTA’ DI CASTELLO).

Gli studenti durante l’. incontro con. Isabella Consigli e Claudia Carini

Gli studenti durante l’. incontro con. Isabella Consigli e Claudia Carini

Martedì 21 gennaio 2025, presso L’Aula Montessori della nostra scuola, abbiamo incontrato le dottoresse Isabella Consigli, socia della Fondazione Elmo Palazzi, e Claudia Carini che ci hanno parlato di questo artista nato il 23 dicembre 1871 a Città di Castello e scomparso per una malattia al cuore nel 1915, a soli 44 anni. Elmo Palazzi visse e Firenze e poi a Roma, per studiare la cultura classica e lavorare per lo scultore Ettore Ferrari. Nel 1903, fu costretto a tornare a Città di Castello per motivi di salute e ristrutturò una casa a San Giacomo. Realizzò molte opere nella nostra città, ad esempio monumenti funebri nel Cimitero cittadino e la lunetta della facciata del nuovo palazzo sede della Cassa di Risparmio, proprio in Piazza Matteotti. Ancora oggi, nella parte alta dell’edificio, è visibile il suo bassorilievo: a sinistra c’è un giovane che porta del denaro e a destra un anziano con quel denaro moltiplicato, immagine che avrebbe dovuto spingere i cittadini a investire! Il compenso iniziale era di cinquanta lire, ma i committenti gradirono così tanto l’opera che gli diedero una gratifica di cinquecento lire. In piazza Raffaello Sanzio, davanti alla Chiesa di San Francesco, realizzò il celebre Monumento all’11 settembre 1860: la statua rappresenta un giovane vigoroso che, con una spada, taglia le redini di un cavallo imbizzarrito. Sotto i piedi del possente animale, “soccombe” la tiara papale, simbolo dell’autorità della Chiesa. Infatti, in quella data, le truppe dell’Esercito Sardo entrarono a Città di Castello e iniziarono la campagna che portò all’annessione dell’Umbria al futuro Regno d’Italia. Si racconta che lo scultore, per avere un effetto più realistico, si fece portare un vero e proprio cavallo in giardino! Nel 1926 alcuni ragazzi mandati dai fascisti staccarono la tiara con la fiamma ossidrica, e la portarono a Carlo Liviero, a quel tempo vescovo di Città di Castello; solo nel 2004 la tiara fu ricollocata al suo posto con un importante restauro. I bozzetti di Elmo Palazzi sono conservati nella gipsoteca della Pinacoteca comunale di Città di Castello; la sua famiglia ha anche un archivio privato molto ricco che la dottoressa Carini sta analizzando e studiando con molta attenzione. Il 23 dicembre 2021, il Ministero ha emesso un francobollo commemorativo dello scultore italiano, in onore del centocinquantesimo anniversario della sua nascita. E ora noi studenti, nel centocinquantesimo anniversario della morte, abbiamo voluto ricordare quest’importante artista tifernate.