ERIKA PONTINI
Cronaca

"Usata una centrifuga per asciugare la cannabis"

La versione di Muratori al pm: ’Ero nel cortile, ho visto il casolare crollare. Sono salito e ho sentito le voci dei ragazzi ma poi è scoppiato l’incendio’

di Erika Pontini

"Ritengo che Alessandro (Rossi, ndr) abbia utilizzato la centrifuga... ho sentito parlare di questa cosa, ieri pomeriggio, accennata da Alessio. Durante la lavorazione ci eravamo accorti che dopo il ’bagno’ con il pentano il prodotto usciva un pò bagnato quindi è possibile che Alessandro abbia pensato di utilizzarla ma escludo che abbia impiegato un macchinario nuovo".

Eccola la ’versione’ di Gabriele Muratori, uno dei due soci della "Greengenetics" indagati per disastro colposo, in seguito a incendio, omicidio e lesioni colpose. Il 28enne, una laurea mancata in Biotecnologie, è stato interrogato sabato scorso dal pm Gemma Miliani che gli ha sottoposto le spontanee dichiarazioni di Rossi: ai carabinieri mentre veniva ricoverato ha detto semplicemente ’Ho usato un nuovo macchinario, è colpa mia’. ma dovrà essere interrogato.

Adesso l’indagine punta a capire il possibile innesco (la centrifuga che ha mandato in stress un solvente altamente infiammabile?) e i quantitativi di pentano trattato visto che proprio ieri i vigili del fuoco hanno sequestrato altri fusti all’interno della struttura, non ci sarebbero dovuti essere. Non è escluso che la procura decida di svolgere una superconsulenza chimica per fugare alcuni dubbi.

Assistito dall’avvocato Monica Bisio, Muratori ha cercato di spiegare cosa possa essere accaduto dentro la cascina di Canne Greche, trasformata in fabbrica rudimentale per l’estrazione di Thc dove hanno preso la vita Samuel Cuffaro e Elisabetta D’Innocenti mentre Alessio è in fin di vita e l’altro dipendente, Kevin (assistito dall’avvocato Mario Monacelli), ricoverato a Branca, come il socio. Al momento dell’esplosione Muratori era all’esterno del casolare, nel cortile: "Credo che Alessio e Betta fossero nel laboratorio. Mentre Kevin e Samuel stavano montando un mobile nella parte adiacente al laboratorio. A un certo punto ho visto un tremore e i detriti, mi sono girato e l’edificio era già crollato poi ho visto Alessandro che forse era riuscito a correre verso il bagno dove era rimasto il solaio, era pieno di sangue. Il fuoco era dalla parte del laboratorio: l’immobile era crollato ma non c’erano fiamme. Sono salito sulle macerie, sentivo le voci dei ragazzi ma ma c’è stata un’altra grossa fiammata, mi ha investito e sono sceso".

L’indagato ha spiegato che l’estrazione del Thc era iniziata a marzo dopo 15-20 giorni di ’sperimentazione’ ma ad aprile la fabbrica era stata ferma causa Covid: prima la Green si occupava di coltivazione, lavorazione e vendita. Poi il salto di qualità tanto da ipotizzare di ’brevettare’ un sistema di abbattimento del Thc "che avevamo studiato noi" utilizzando il pentano che – secondo Muratori – "doveva essere più sicuro: non bolle a temperatura ambiente, è facilmente stoccabile e non ha rischi chimici elevati". Il procedimento descritto da Muratori era già emerso: "mettevamo a bagno nel pentano la canapa in un macchinario a ultrasuoni... ne avevamo sei e si trovavano al piano superiore". Avevano già trattato 100 chili di canapa utilizzando il pentano di cui infatti era finita la riserva. Proprio giovedì scorso era arrivato un nuovo carico". E, secondo l’indagato Alessio, prima dell’esplosione stava lavorando. A 17 anni era stato improvvisato piccolo chimico. Ieri dall’autopsia effettuata da Massimo Lancia è emersa solo una conferma mentre dalle analisi tossicologiche potrebbero arrivare altri elementi sulle sostanze utilizzate.