
Come noto anche l’Umbria ha deciso di aumentare le scorte di vaccino antinfluenzale nell’ottica della strategia di contenimento del Coronavirus, in vista dell’autunno e dell’impennata dei casi. "L’obiettivo – ha spiegato l’assessore alla salute Luca Coletto – è di ampliare la somministrazione volontaria anche alle categorie non a rischio con un triplice scopo: il primo, combattere l’influenza che, dato da non sottovalutare, provoca morti ogni anno; secondo aspetto, evitare di oberare le strutture ospedaliere e di aumentare i carichi di lavoro della sanità sui territori; terzo, non creare situazioni di panico e inutili allarmismi dati i sintomi, in parte comuni, tra influenza e coronavirus". Ma gli umbri che dicono? I pareri sono discordi. E c’è anche chi, tra i più giovani, ammette che quest’anno si vaccinerà per la prima volta.
E’ il caso, ad esempio, di Daniele Spontino. "Una vaccinazione più estesa alla popolazione – spiega – permetterebbe di evitare la sovrapposizione dei sintomi, e quindi riduce i tempi di diagnosi e le complicazioni che potrebbero sorgere con i propri familiari, soprattutto in famiglie dove ci sono gli anziani e si lavora in proprio". Paola Bernabai, invece, annuncia che se il vaccino anticovid sarà obbligatorio si sottoporrà alla somministrazione: "Sono attenta alle regole – precisa – . Non lo farò invece con l’antinfluenzale. Ho 78 anni e non ho mai preso un’influenza". "E’ stato dimostrato che il vaccino è un piccolo risveglio dell’immunità: per questo mi sottoporrò al farmaco – ammette Stefano Guerrieri –. Il vaccino antinfluenzale, oltre che ad attutire i sintomi del covid, rientra tra le strategie di contenimento della pandemia, pertanto quest’anno mi sembra saggio farlo. Per me sarà la prima volta". E’ invece titubante Marinella Minestrini. "Sto valutando, devo informarmi con il medico di famiglia. Poi si vedrà".
Intanto, Federfarma Umbria, per bocca del presidente Augusto Luciani, candida le 270 farmacie pubbliche e private della regione ad effettuare i vaccini, affiancandosi alle altre strutture abilitate a farlo. "Ci sono interlocuzioni avviate con il Ministero della salute per accelerare le procedure. Ovviamente sono previsti corsi abilitanti per i farmacisti, che potrebbero essere affiancati dagli infermieri. Quanto agli approvvigionamenti, le aziende produttrici – riferisce Luciani – sono già al lavoro per le produzioni, anche se al momento non è possibile avere certezza sulla data di consegna. So che sono state richieste quantità doppie del farmaco, rispetto agli anni passati. L’obiettivo comunque, come ribadito dal Ministero della Salute, è quello di anticipare la vaccinazione antinfluenzale a partire dalla prima decade di ottobre".
Silvia Angelici