Perugia, 3 dicembre 2024 - Operavano nel settore energetico ed erano a capo di una organizzazione criminale: ore due latitanti, cittadini italiani, ricercati dal 2018, sono stati arrestati dalle Fiamme Gialle di Perugia appena atterrati a Fiumicino di rientro dagli Emirati Arabi. Su di loro pendeva un mandato di cattura internazionale. Associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed autoriciclaggio: questi i capi di imputazione.
Gli accertamenti, coordinati dalla Procura di Perugia, erano stati svolti con la collaborazione dell'ufficio antifrode delle Dogane. Secondo gli inquirenti l'organizzazione aveva base operativa a Perugia, operante nel settore energetico e attraverso un articolato meccanismo fraudolento aveva incassato i corrispettivi per le forniture di gas ed energia elettrica erogati ad una nutrita clientela (privati, aziende ed enti pubblici) omettendo il pagamento delle relative imposte per oltre 20 milioni di euro.
"All'esito delle indagini - spiega la Procura di Perugia - il gip aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove soggetti (due in carcere, cinque agli arresti domiciliari, due con obbligo di dimora), indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti tributari, truffa aggravata ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed autoriciclaggio. Nel corso dell'esecuzione delle misure, alcuni soggetti erano risultati irreperibili sul territorio italiano, in quanto verosimilmente trasferitisi in Paesi del Medio Oriente ed erano stati, così, emessi mandati di cattura internazionali.
Le fiamme gialle perugine, costantemente in contatto con gli organi di cooperazione internazionale del Ministero dell'Interno (Interpol), hanno recentemente contribuito all'esecuzione delle ultime due misure, dando così attuazione a tutte quelle che erano rimaste inevase".