REDAZIONE UMBRIA

Verso le amministrative. Pd, un tesserato su quattro chiede le elezioni primarie

I sette circoli ribelli diventano dieci e raccolgono 150 firme su 570 iscritti "Il numero è sufficiente, secondo lo Statuto, a indire la consultazione".

Verso le amministrative. Pd, un tesserato su quattro chiede le elezioni primarie

Un iscritto su quattro del Pd di Perugia vuole le primarie di coalizione, con tanto di richiesta che adesso è stata messa nero su bianco. Il mero calcolo matematico arriva dopo la comunicazione della Costituente perugina dei Dem, un’area che si è costituita circa un anno fa e conosciuta meglio come quella dei 7 circoli ribelli che contestano apertamente la linea della segreteria comunale di Sauro Cristofani (nella foto). E sono proprio i ’ribelli’ a far sapere che non sono più soltanto sette "ma 150 iscritti del Pd (su circa 570 tesserati), trasversali al 60% dei circoli. "Il numero – scrivono – è più che sufficiente, secondo le norme dello Statuto del Pd, per richiedere le primarie di coalizione. Tra le new-entry i circoli di Ponte San Giovanni (con una ventina di firme), quello di Perugia Centro e quello di Colle Umberto. "Le firme raccolte rappresentano un’istanza dal basso, dalla base degli iscritti del Partito democratico di Perugia – scrivono – e rappresentano altresì un modo di concepire e vivere l’impegno politico in trasparenza, con spirito di servizio nei confronti di tutta la comunità. Dietro ad ogni firma ci sono donne e uomini con la loro storia – continuano – animati dall’unico interesse di aprire un confronto politico largo, partecipato, inclusivo, in altre parole: democratico".

I promotori di questo percorso desiderano rivolgere un appello non solo agli altri iscritti del Pd, "ma anche ad eletti ed elette – aggiungono –, elettori ed elettrici, sostenitori e sostenitrici di tutte le forze politiche che a Perugia lavorano per costruire un’alternativa alle attuali forze di governo cittadino". I 150 lanceranno, nelle prossime settimane quella che viene definita "un’iniziativa larga, volta a parlare della città: un’assemblea che produrrà istanze al servizio di Perugia, qualsiasi sarà la candidata o il candidato sindaco o sindaca, un lavoro di proposta partecipato non potrà che avvantaggiare la comunità intera. Lo strumento delle primarie – concludono – ha come unico e nobile obiettivo quello di dare la prima parola alle perugine e ai perugini: saranno poi le elezioni amministrative a dare loro l’ultima". Va detto che la prima raccolta aveva indicato Marko Hromis come uno dei candidati, il consigliere comunale entrato poco più di un anno fa a Palazzo dei Priori dopo l’abbandono di Giuliano Giubilei, che si candidò per il centrosinistra nel 2019 sfidando Andrea Romizi.