"Stefania Proietti è una persona valida, competente e pragmatica, ma anche votata all’ascolto e all’umanità. Per questo ho deciso di rimettermi in gioco, cercando di portare una voce alla città di Foligno". Continua con Caterina Lucangeli la serie di interviste ai candidati folignati in corsa alle prossime regionali, dopo cinque anni in cui la città non ha avuto un rappresentante. Lucangeli è in corsa con la lista Umbria Futura.
Perché ha deciso di candidarsi?
"Io sono stata eletta cinque anni fa nel centrodestra, con la Lega. Me ne sono andata a metà legislatura, quando ho realizzato che il cambiamento promesso non sarebbe stato realizzato. L’ultimo risultato delle amministrative, con la destra confermata per 27 voti, dimostra che lo ha capito anche la città, spaccata. Da mio punto di vista, ho votato in coscienza quello che era buono per la città, perché penso che la libertà sia un dogma di vita. Il nostro è un civismo libero, come quello de ‘La voce di Foligno’ delle amministrative, che ha portato quasi il 4 per cento, praticamente senza candidato sindaco e che vogliamo mettere a servizio del progetto di Stefania Proietti".
Qual punti su cui si impegnerà, se eletta?
"Stefania Proietti e la sua coalizione condividono il presupposto per il quale anche noi abbiamo affrontato l’avventura delle amministrative: salvare la sanità pubblica. Oggi la sanità ha problemi, si regge sull’impegno dei medici ma i folignati, come tutti gli umbri, devono fare viaggi per curarsi. Non demonizziamo il privato, ma non può essere l’unica alternativa come accade oggi. Senza sanità territoriale, gli ospedali di primo livello sono sovraccarichi. E l’amministrazione, votata perché la sanità aveva già problemi e i cittadini ne erano coscienti, dimostra l’incapacità nel risolverli, adducendo tutte le colpe a quelli di prima, affermazione che rappresenta un perfetto autogol L’ingrediente inoltre deve essere l’ascolto e la valorizzazione delle persone. Da tempo, ormai, si amministra pensando di stare ancora all’opposizione".
Quali danni ci sono stati per Foligno, senza un rappresentante in Regione?
"Siamo stati tagliati fuori dai tavoli che contano. Basti vedere, appunto, la questione sanità. Il terzo polo è stato praticamente smantellato a fronte di un potenziamento di Terni e Perugia. La nostra città non ha voce neanche in relazione alla manutenzione del territorio. Servirebbe invece più attenzione, come per i tanti casi che ho sollevato nel tempo, come per esempio la formella di Vescia, segno di cattiva amministrazione e scarsa manutenzione".
Alessandro Orfei