Via libera al ’terzo polo ospedaliero’. Ok del Ministero e della Regione

Integrazione funzionale tra le strutture: a Foligno l’emergenza urgenza e a Spoleto l’attività programmata

Via libera al progetto del “terzo polo ospedaliero Foligno-Spoleto-Valnerina“. A dare l’ok definitivo è stata la Giunta regionale, che ha deliberato l’atto di riorganizzazione della rete ospedaliera umbra a seguito del parere positivo espresso dal ministero della Salute, rispetto alla proposta che era stata trasmessa dalla direzione sanità della Regione. Il piano sanitario regionale riguarda, tra l’altro, la riorganizzazione degli ospedali e i relativi fabbisogni di posti letto, la nascita del terzo polo regionale appunto, gli ospedali di comunità e delle zone disagiate.

Il Ministero della Salute ha espresso parere favorevole per il progetto “terzo polo ospedaliero“ che prevede l’integrazione a livello funzionale del presidio ospedaliero di Foligno (con la struttura di Trevi) e quello di Spoleto (con Norcia e Cascia), mettendo così a sistema le strutture presenti e realizzando un Dea di primo livello (come le Aziende ospedaliere di Perugia e Terni) su due strutture fisiche integrate fra loro. Come già noto, in quest’ambito l’ospedale di Foligno gestirà prevalentemente l’emergenza-urgenza mentre quello di Spoleto sarà destinato ad ospitare l’attività programmata. Ma il progetto del terzo polo ospedaliero non piace agli spoletini ed in particolare ai partiti di maggioranza in Consiglio comunale, che di recente avevano anche approvato una mozione consegnata al presidente del Consiglio regionale, Marco Squarta, per chiedere di mantenere il servizio di emergenza-urgenza anche all’ospedale di Spoleto. Le associazioni cittadine ed in particolare il City Forum che da anni è impegnato sul tema sanità chiedono categoricamente alla Regione, ormai da mesi, di non attivare il progetto terzo polo ospedaliero e di ripristinare tutti i servizi che erano presenti al San Matteo degli Infermi prima di destinare il nosocomio spoletino a struttura Covid-hospital, compreso il punto nascita.

Per quanto riguarda Terni la Regione individua in "80 i posti letto da destinare a strutture private accreditate e convenzionate nella provincia che ne risulta attualmente sprovvista, ovvero quella di Terni , con ben 562 posti letto ora previsti per l’Ospedale pubblico di Terni, il tutto al fine del necessario riequilibrio territoriale". Previsti anche ulteriori "3,9 milioni per il progetto da 116 milioni di finanziamento del nuovo ospedale di Terni, così come proseguono le procedure già avviate per la realizzazione dell’ospedale territoriale di Narni Amelia"