La Cittadella Giudiziaria di piazza Partigiani fa un passo avanti, ma i tempi si allungano rispetto a quanto annunciato circa un anno fa durante la visita del ministro Carlo Nordio: l’Agenzia del Demanio, infatti, ha pubblicato il bando integrato per la riqualificazione dell’ex carcere femminile di Perugia, segnando un importante passo avanti nel processo di trasformazione dello storico edificio nella nuova sede della Procura della Repubblica. Pubblicazione che nell’ottobre del 2023 – venne annunciato – sarebbe dovuta avvenire ad aprile-maggio. Ma opere di questo genere non rispettano mai i tempi, viene da dire che in Italia è normale. Il progetto, dal valore complessivo di 15,7 milioni, prevede l’affidamento della progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza e l’esecuzione dei lavori, con scadenza per la presentazione delle offerte fissata al 30 dicembre 2024.
"L’intervento – fa notare la Regione - si inserisce in un più ampio programma di rigenerazione urbana che coinvolge l’intero complesso degli ex istituti penitenziari di Perugia, comprensivo del carcere maschile e del padiglione Paradiso, destinati a diventare parte integrante della nuova cittadella giudiziaria. Il progetto, fortemente voluto dalla Regione, porta in sé anche un valore simbolico e rappresenta una svolta significativa per il territorio con la trasformazione di un luogo di detenzione in un presidio di giustizia accessibile ai cittadini, contribuendo così alla rigenerazione urbana del centro storico perugino. La riqualificazione, oltre a preservare il valore storico-culturale dell’edificio, si allinea con la visione innovativa dell’Agenzia del Demanio di valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato secondo principi di sostenibilità e digitalizzazione, ponendo al centro le esigenze della collettività".
La tempistica per l’inaugurazione era previste a fine 2026, quando sarebbe previsto il completamento del primo lotto dove andrà la Procura, poi un anno dopo (probabilmente anche più) saranno pronti gli altri uffici del Tribunale. Ma a questo punto tutto dovrebbe slittare più avanti. Secondo il progetto, redatto dal noto architetto Mario Botta, l’ex carcere femminile oltre alla sede della Procura ospiterà anche la polizia giudiziaria, mentre negli spazi del maschile arriveranno i tribunali civile e penale, quello di sorveglianza, il giudice di pace, l’Unep e la sede dell’Ordine degli avvocati. C’è solo da attendere.