SILVIA ANGELICI
Cronaca

Viaggio con gli occhi dei bambini. Costruiamo un futuro migliore

La nostra visita immaginaria al Museo degli Errori Inutili: la sala dei respiri tossici e quella dei riscatti. CLASSE V DELLA ELEMENTARE SENZA ZAINO SCUOLA BARTOCCINI (PISTRINO-CITERNA).

Gli occhi dei bambini tra denunce e speranze

Gli occhi dei bambini tra denunce e speranze

Non è stato un semplice progetto di “Scrittura Creativa” quello a cui abbiamo partecipato noi alunni della scuola primaria “ B. Bartoccini” di Pistrino, ma è diventata una vera missione. Tutto è iniziato quando a scuola sono venuti David Conati, Gianluca Passarelli e Paolo Canova con Didatticabaret, fare scuola in modo divertente e creativo. Era nata una sfida entusiasmante: dimostrare che un piccolo gruppo di bambini potesse cambiare per sempre il destino della terra, eliminando gli errori dal mondo, ma non sarebbe stata impresa facile.

Inizialmente sembrava solo un gioco ma ben presto i quotidiani locali iniziarono a parlare di noi, i piccoli rivoluzionari. Le nostre idee, che un tempo sembravano solo sogni, cominciarono a prendere forma e a diffondersi. Ogni giorno ci riunivamo per discutere, inventare e progettare soluzioni creative per rendere il Mondo un posto migliore. Le nostre voci si alzavano sempre più forti, attirando l’attenzione di adulti e bambini.

Oggi, 8 aprile 2065, possiamo visitare il Museo degli Errori Inutili. Ci accompagna il direttore del Museo, una guida attenta e sapiente, che ci fa vedere alcune delle stanze più affascinanti, dove ogni errore racconta una storia e ogni storia ci insegna qualcosa di prezioso. La prima stanza che attraversiamo è la ‘Sala dei Respiri Tossici’, l’aria è contenuta in un grande cilindro di vetro e attraverso uno strano tubo se ne puo’ prendere una boccata che ha un odore denso di fumi industriali e di smog. Doveva essere davvero opprimente! Ogni respiro ricorda l’inquinamento atmosferico.

Direttore dove andiamo ora: Proseguendo, entriamo nella ‘Sala del Mare di Plastica“. E’ una specie di tunnel stretto e oscuro, dove onde di plastica si infrangono l’una sull’altra, c’è anche un suono del mare che sembra un lamento soffocante. Bottiglie e contenitori assumono forme mostruose. A seguire la sala delle ‘Ombre Nere Svanite’. Le pareti sono grigie e scure, ogni tanto un fascio di luci illumina volti disperati di uomini, donne e bambini. Si ha la sensazione di sentire le loro voci che sussurrano storie di dolore. Al centro della stanza c’è un ologramma che proietta l’immagine di una città distrutta. Tutto rende l’idea di ciò che è stata la follia della guerra e dell’odio.

Il direttore ci invita a osservare in silenzio le “Sale dei riscatti“: niente più violenze soprattutto per le donne, via le discriminazioni, liberi dal bullismo e tanto altro ancora. Ma il nostro viaggio non finisce qui, dice il direttore: "ogni giorno nuovi giovani si uniscono alla nostra causa, portando con sé la speranza e la voglia di migliorare".