
Tanta gente ha partecipato alle celebrazioni per il 25 Aprile (Foto Crocchioni)
Perugia, 27 aprile 2025 – “Durante il corteo per la Festa della Liberazione in centro di Perugia, un cittadino ucraino è stato aggredito verbalmente e fisicamente”. A denunciare l’accaduto sono Elisa Modarelli, vicesegretaria Provinciale Azione Perugia, e Simone Tomassini (responsabile Comunicazione Azione PG Under 30) che hanno asstistito alla scena.
“La vittima sventolava una bandiera dell’Ucraina, quando è stato aggredito da un individuo che, con violenza e disprezzo, lo ha insultato, spintonato e privato con la forza della bandiera che portava. Dopo aver spezzato l’asta che la sorreggeva, l’aggressore si è dato alla fuga. Poco dopo, altri individui si sono uniti nell’attacco verbale contro il manifestante. Nonostante la scena si sia svolta sotto gli occhi di numerosi partecipanti, nessuno è intervenuto in difesa della vittima”. Secondo Azione, “ancora più grave è l’assenza di una reazione da parte delle forze politiche presenti che hanno assistito senza agire a un atto di evidente prevaricazione e violenza. Al contrario, alcuni presenti si sono limitati a filmare l’accaduto con i propri telefoni, contribuendo ad alimentare un clima di indifferenza e cinismo - scrivono Modarelli e Tomassini – Solo noi di Azione abbiamo avuto il coraggio e la responsabilità di intervenire. Ci siamo rivolti al signore aggredito, offrendogli conforto e solidarietà, per non lasciarlo solo davanti a quella che è stata una vera e propria aggressione politica”.
E ancora: “In una democrazia autentica è inammissibile che un cittadino venga aggredito per aver manifestato pacificamente il proprio pensiero. Chi ha agito con violenza ha tradito i valori stessi del 25 aprile che celebra, invece, la liberazione dal totalitarismo e la conquista delle libertà fondamentali. Non si può parlare di antifascismo e libertà se poi si tace davanti a chi viene aggredito per ciò che pensa o per ciò che rappresenta. Azione condanna con fermezza ogni forma di violenza e ribadisce il proprio impegno per un’Europa di pace e di rispetto reciproco”.
“Crediamo che non possa esserci vera memoria della Liberazione senza la difesa concreta della libertà di pensiero e di espressione - continua la vicesegretaria Provinciale –. Azione denuncia con forza questo silenzio complice. Chi ieri ha girato lo sguardo dall’altra parte, chi ha preferito filmare invece di intervenire, chi ha messo bandiere davanti alla coscienza, ha perso un’occasione per dimostrare davvero cosa significa credere nei valori democratici”.