Città di Castello (Perugia), 12 maggio 2022 - Litiga in famiglia, minaccia la compagna di morte e la donna, ormai disperata, si rivolge ai carabinieri. I militari appena arrivati nell’abitazione della coppia trovano nella disponibilità dell’uomo qualcosa come 19 armi tra fucili e pistole. Ora un uomo di 35 anni dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, minacce e detenzione abusiva di armi e munizioni. L’operazione è dei carabinieri di Città di Castello insieme a quelli di San Giustino che hanno agito nell’abitazione di un uomo residente in una frazione a nord del capoluogo tifernate.
Il trentacinquenne da tempo, secondo quanto riferiscono i Cc in una nota, aveva posto in essere vessazioni nei confronti della compagna convivente, costretta a subire continue ingiurie e percosse, a seguito di liti scoppiate, anche per futili motivi, tra le mura domestiche. L’altra sera la situazione è ulteriormente precipitata: al culmine dell’ennesima lite in casa l’uomo, oltre ai soliti violenti comportamenti, avrebbe anche minacciato di morte la compagna che, temendo per la propria incolumità, ha subito chiamato il 112.
Immediato l’intervento dei carabinieri che si sono recati nell’abitazione dove vive la coppia e una volta ricostruito quanto accaduto, hanno provveduto a portare la donna in un altro luogo per tutelarne la sicurezza personale. Successivamente i militari dell’Arma hanno proseguito con gli accertamenti e sequestrato all’interno della casa 19 armi, tra fucili e pistole, legalmente detenute dall’uomo, in quanto ritenuto non più idoneo a possederne, a seguito dei fatti accaduti con la compagna. Il trentacinquenne sarà chiamato a rispondere, oltre che per i reati legati alle violenze domestiche, anche della detenzione di munizioni non denunciate all’autorità.
Sono numerosi i casi di segnalazione che giungono in questo periodo alle forze dell’ordine relativi a violenze domestiche, un triste fenomeno che si è acuito con la pandemia: sono cresciute anche nel territorio le richieste di aiuto e soccorso sia ai centri antiviolenza che alle forze dell’ordine. A livello locale nel solo 2021 il Centro antiviolenza "Medusa", inaugurato nel novembre del 2020 in Via Luca Signorelli 12, nel centro storico tifernate, ha svolto 170 colloqui, 430 chiamate, 21 percorsi attivi con donne in carico.
Una serie di storie preoccupanti e, soprattutto, difficili da sostenere per chi è costretto a viverle da vittima. Le Forze dell’ordine prestano la massima attenzione e tornano a rilanciare la necessità di segnalare subito eventuali abusi o violenze subiti in famiglia.