Dal 2019 a oggi sono aumentati (e non di poco) i provvedimenti di ammonimento che il Questore può emettere nel caso ci si trovi di fronte a episodi di stalking o violenza domestica. Si tratta di strumenti particolarissimi, a sostegno delle vittime, che danno un quadro chiaro della situazione: la violenza contro le donne è e resta una piaga sociale. I numeri parlano chiaro, siamo ben oltre un semplice “problema“, siamo di fronte a un’emergenza. C’è l’ammonimento con il quale si dice al destinatario di mantenere comportamenti conformi alla legge e che il questore può emettere in cso di atti persecutori, anche se la vittima non ha presentato querela, sebbene abbia chiesto aiuto, per così dire in via preventiva: nel 2019 sono stati emessi 20 provvedimenti di questo genere, 29 nel 2020 e ben 36 nel 2021 (che non è ancora finito). C’è poi un altro ammonimento, per condotte di violenza domestica, anche tentate. In questo caso non serve che sia avviato un procedimento e non serve neanche l’espressa richiesta della vittima, è sufficiente che le forze di polizia vengano a conoscenza di atti, non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o tra attuali e precedenti congiunti legati da relazione affettiva in corso o pregressa. Bene, di questo tipo di ammonimenti nel 2019 il questore ne ha assunti 25, nel 2020 ben 40 e quest’anno 32.
I numeri, lo dicevamo, rendono perfettamente l’idea della situazione. La polizia ha poi trattato 177 episodi tra lesioni, maltrattamenti e stalking riconducibili alla materia del “codice rosso”, la legge (n.692019) che ha come finalità quella di tutelare le vittime quanto più possibile.
E oggi si cerca di cambiare un po’ le cose. Di parlare, informare, avvicinare, nella speranza che serva a creare la cultura del rispetto e che dia la forza, a chi ne ha bisogno, di denunciare. A Perugia l’iniziativa si svolgerà in Piazza IV novembre, nell’area del Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo: ci saranno anche gli studenyti delle scuole superiori, oltre alle autorità locali. "Poliziotte e poliziotti – spiegano dalla Questura – dialogheranno con i giovani studenti nell’intento di indurli ad una più approfondita riflessione sul tema. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le giovani generazioni sul delicato argomento ma anche quello di sottolineare come il rispetto dell’altro costituisca il solo modo per superare definitivamente il problema".