È stato rinviato a giudizio per omicidio volontario e violenza sessuale Cristian Francu il 50enne di origine rumena accusato dell’omicidio di Marielle Soethe, sua vicina di casa. La donna di origine tedesca venne stuprata e uccisa nella casa di Pistrino in via Sfrilli dove il suo cadavere fu ritrovato il primo dicembre del 2022.
Il processo a carico dell’uomo – che continua a professarsi innocente – inizierà il prossimo 10 ottobre. Ieri mattina in tribunale a Perugia si è svolta l’udienza preliminare nel corso della quale Francu è stato sentito dal giudice Natalia Giubilei e in aula ha continuato a ribadire la propria innocenza: "Non l’ho uccisa io". Eppure secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica di Perugia sarebbe stato proprio lui a togliere la vita alla sua vicina di casa. L’avrebbe costretta a subire "atti sessuali". Poi, secondo la ricostruzione dell’accusa, "l’ha uccisa con crudeltà colpendola ripetutamente con pugni e calci fino a schiacciarne brutalmente il torace sotto le proprie suole".
Ad incastrare il cinquantenne – sempre secondo gli inquirenti – sarebbero state le tracce di Dna trovate sotto le unghie della vittima e gli spostamenti registrati la sera dell’omicidio attraverso il telefono cellulare. Le indagini sono state condotte dai carabinieri anche con il supporto dei Ris che hanno svolto numerosi sopralluoghi nella palazzina di Pistrino. Nei fogli della Procura compaiono anche alcune intercettazioni ambientali in cui Francu avrebbe riferito alla moglie dettagli sulle modalità dell’omicidio che soltanto l’assassino poteva conoscere, poiché mai resi pubblici. La difesa di Francu, rappresentata dall’avvocato Donatella Donati, ha contestato tra le altre cose l’attendibilità di alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti. Con l’indagato che continua a ribadire la propria innocenza ma che ora dovrà andare a processo.