LUCA FIORUCCI
Cronaca

Violenza sessuale, reati in crescita. Aumentano i fascicoli aperti e sono coinvolti sempre più giovani

Nella relazione dell’attività della Procura della Repubblica emerge anche l’incremento dei casi di stalking e di lesioni in ambito familiare. Raddoppiano le indagini avviate per revenge porn.

Violenza sessuale, reati in crescita. Aumentano i fascicoli aperti e sono coinvolti sempre più giovani

Il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone

C’è un dato che emerge dall’attività della Procura della Repubblica di Perugia. Un particolare che il capo Raffeale Cantone, nella relazione che terrà in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, definisce "non tranquillizzante". È il numero relativo ai fascicoli aperti per violenza sessuale. Che nel 2023 erano 65 e nel 2024 sono 70. Non è il numero assoluto a destare allarme, sottolinea Cantone, non è la statistica, ma l’età dei soggetti coinvolti: "(…) malgrado l’incremento non sia statisticamente significativo, il dato non è tranquillizzante, perché conferma il trend in crescita registrato nell’anno precedente. Si tratta di una situazione che non appare facilmente spiegabile, perché le vicende oggetto dei procedimenti sono, come prevedibile, molto diversificate fra loro e non facilmente leggibili in una logica unitaria. Un elemento che desta preoccupazione è la non irrilevante presenza fra i presunti autori di tali reati anche di soggetti giovani, in qualche caso stranieri, in altri, però, anche italiani" si legge nella relazione. Nell’ambito dei cosiddetti reati del codice rosso, se diminuiscono lievemente i casi di maltrattamenti in famiglia denunciati (da 185 a 177), crescono quelli di stalking, da 132 a 166, e le lesioni personali in ambito familiare (da 135 a 143). Oltre, come detto, gli episodi di violenza sessuale. A cui si aggiunge il picco dei fascicoli aperti per revenge porn. Numeri in assoluto contenuti, 15 casi nel 2024, ma è l’incremento del 50% in un anno (erano stati 10 nel 2023) a far scattare l’allerta.

"È un fenomeno criminale che vede in più casi indagati soggetti di giovane età, che evidentemente hanno grande dimestichezza all’uso (e all’abuso) dei social". Dai social al web, dove si consumano o si tentano di consumare le truffe informatiche. Dopo l’impennata del 2023, nell’anno in corso si registra una crescita limitata ma sulla scia del boom precedente. Sono 149 i procedimenti iscritti, contro i 146 del passato. A questo si aggiungono i fascicoli contro ignoti che da 1879 passano a 2056 e "appaiono un segnale decisamente preoccupante, perché dimostrano come quello in esame è un reato che sta beneficiando, in senso ovviamente negativo, dell’incremento dell’utilizzo degli strumenti informatici in generale e, più in particolare, dei mezzi di pagamento on line".