REDAZIONE UMBRIA

Bronchiolite, paura per un neonato. Salvato con un trattamento “non usuale”

Foligno, l’ossigeno riscaldato e umidificato non aveva dato i risultati sperati. Per la prima volta nel reparto di pediatria è stata quindi usata (e con successo) la ventilazione a pressione positiva continua erogata tramite interfacce nasali

Il neonato è stato curato e dimesso all'ospedale di Foligno (foto d'archivio)

Il neonato è stato curato e dimesso all'ospedale di Foligno (foto d'archivio)

Foligno (Perugia), 21 dicembre 2024 – Un neonato di 40 giorni è stato curato con successo all'ospedale di Foligno per una bronchiolite da virus respiratorio sinciziale.

Trattato con ventilazione a pressione positiva continua, dopo una settimana di ricovero in condizioni cliniche severe è stato dimesso.

"La bronchiolite - spiega il direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia dell'ospedale di Foligno Maurizio Radicioni - è un'infezione delle vie respiratorie inferiori che colpisce principalmente i bambini al di sotto dei due anni di età ed è particolarmente grave se contratta nei primi sei mesi di vita”.

Inizialmente - si spiega in un comunicato dell'Usl Umbria 2 -, il piccolo è stato trattato con ossigeno riscaldato e umidificato erogato con cannule ad alto flusso. Tuttavia, a seguito del peggioramento delle condizioni respiratorie, i sanitari del San Giovanni Battista di Foligno hanno deciso di utilizzare, per la prima volta nel reparto di pediatria, la ventilazione a pressione positiva continua erogata tramite interfacce nasali.

"Un trattamento non usuale - sottolinea l'azienda sanitaria - per un reparto di pediatria che richiede professionalità specializzata in assistenza semintensiva e aumentato numero di infermieri per la corretta gestione”.

"Ciò è stato possibile - spiega ancora Radicioni che ha coordinato l'intervento - grazie all'esperienza maturata negli ultimi mesi nell'utilizzo di questa modalità di supporto respiratorio in epoca neonatale con più di 30 neonati trattati”.

Subito dopo questa applicazione le condizioni respiratorie si sono stabilizzate, ottenendo buone saturazioni di ossigeno e il piccolo ha ripreso ad alimentarsi con il biberon. Dopo due giorni di trattamento, è stato possibile sospendere la procedura fino alla dimissione a domicilio in buone condizioni.

Il direttore generale dell'Azienda Usl Umbria 2 Piero Carsili si congratula con il primario Radicioni e con il suo staff sanitario “altamente qualificato che anche in questa occasione ha saputo gestire con grande efficacia, tempestività, professionalità e competenza un caso clinico estremamente complesso".