Welfare femminile in azienda: si può fare di più

Necessità di potenziare il welfare femminile in azienda per favorire la crescita e la competitività, emerso durante una tavola rotonda a Perugia.

Welfare femminile in azienda: si può fare di più

Necessità di potenziare il welfare femminile in azienda per favorire la crescita e la competitività, emerso durante una tavola rotonda a Perugia.

"Un po’ è stato fatto, molto resta da fare sulla strada del welfare femminile, dall’armonizzazione dei tempi vita/lavoro al benessere organizzativo, che rappresenta una chiave di volta per lo sviluppo di aziende più sane, più competitive, più produttive perché più giuste, più resilienti, più capaci di crescere sul mercato. Perché nelle aziende con dipendenti più sereni e curati, dove il clima disteso produce maggiore capacità di confronto e dialogo, si aumenta il tasso di identificazione con l’impresa, la condivisione degli obiettivi, la produttività.Ma attenti: bisogna distinguere ciò che è il welfare “buono” da quello che non lo è". Considerazioni emerse in occasione della tavola rotonda sull’“Armonizzazione dei tempi vita/lavoro e benessere organizzativo a partire da casi concreti di buone prassi di welfare aziendale”, organizzato dalla Camera di Commercio. L’evento è stato organizzato dalla Consigliera di Parità della Regione Umbria, Rosita Garzi, in collaborazione con l’Ente camerale e con la partecipazione dell’associazione Sovrapensiero. Erano presenti le rappresentanti delle aziende premiate da “Future Female. Welfare e sostenibilità del lavoro femminile”. Su più fronti si è messo al centro del dibattito la necessità di fare rete per far decollare il welfare aziendale femminile, che attualmente coinvolge una minoranza piuttosto piccola delle imprese e che è già, e lo sarà ancora di più un futuro, uno dei motori della crescita, della competitività e della produttività delle aziende.