Fontivegge, ma non solo. All’indomani della rapina che si è verificata in una pasticceria di via Briganti, con la commessa minacciata con un coltello puntato alla gola e molestata dal rapinatore, il malcontento di residenti e commercianti continua a crescere anche nel quartiere più prossimo all’area della stazione ferroviaria. Dove, dice chi ci vive o lavora, la situazione è critica al pari di Ottagono e vie limitrofe. È come, a cerchi concentrici, la microcriminalità si fosse estesa, ampliando il suo raggio e interessando parti di città dove i riflettori erano accesi, ma non in modo così intenso come, appunto Fontivegge. Non è un problema di oggi, è il sentimento diffuso, ma con l’ultimo episodio è venuto alla luce in modo ancora più nitido. Del resto, la sola pasticceria dove si è verificata quest’ultima rapina, ha subito un altro colpo, in quel caso il rapinatore era armato di una pistola, risultata poi falsa, e sei spaccate da quando è stata aperta, una quindicina di anni fa.
Alle problematiche che si riscontrano tra i palazzi di via Cortonese e via Briganti, ci si aggiungono quelle del parco Chico Mendez, dove vengono spesso segnalati episodi di degrado, ma anche di spaccio. Non da ultimo le rapine e le risse che hanno visto protagonisti giovani e giovanissime, rapine a vittime altrettanto giovani, armate di coltello. E poi l’aggressione che ha destato particolare scalpore di fronte al fast food di Pian di Massiano. Andando ancora più indietro nel tempo, l’aggressione a un uomo che era intervenuto per porre fine a un pestaggio di gruppo, finendo per rimanerne coinvolto lui stesso.
Si dicono allarmati i residenti, punta il dito su una problematica già dibattuta, oggetto anche di scontro politico, la platea dei social: l’assenza di un assessore delegato alla sicurezza e il supposto depotenziamento della polizia locale. Circostanze che l’amministrazione comunale ha, nell’ultimo caso, smentito, ribadendo che rispetto allo "schema" della passata giunta niente è cambiato, e che alla sola repressione è necessario affiancare progetti di respiro socio-culturale ed economico. A questo, si aggiungono le attività straordinarie di controllo che comunque sono state coordinate dalla Prefettura, con due operazioni ad alto impatto nelle zone classicamente critiche. Con la prospettiva che, di conseguenza alle ulteriori necessità emerse dai fatti, vengano estese. Per quanto riguarda l’ultima rapina da 2mila, le indagini dei carabinieri proseguono sulla scorta degli elementi che i militari hanno potuto acquisire.