
In alcune zone della città arriva il limite dei trenta chilometri orari di velocità
Migliorare la qualità della vita dei pedoni, ma soprattutto ridurre il numero di incidenti stradali, rendere le strade più sicure e diminuire l’inquinamento. Sono i risultati delle zone 30, aree urbane in cui la velocità massima consentita è di 30 chilometri orari. La giunta comunale ha approvato il progetto per introdurre le zone 30 in sei zone di Perugia. Borgo Bello, via Birago, area della Conca, San Sisto, Ponte San Giovanni e Balanzano: sono queste le aree interessate, zone con una forte presenza di studenti, scuole, spazi residenziali e parchi pubblici. Quartieri che necessitano di particolare attenzione. Il limite di velocità verrà ridotto a 30 km/h, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale e anche per incentivare altre forme di mobilità.
Ora si attende il reperimento delle risorse necessarie: sono allo studio due opzioni di finanziamento, una da 7 milioni di euro, l’altra da 8 milioni. Oltre alla sicurezza, gli interventi mirano a ridurre traffico e rumore, migliorare la qualità dell’aria e incentivare gli spostamenti sostenibili.
I lavori saranno realizzati a step, dipenderanno da quelle che saranno le risorse disponibili e dalle priorità individuate dall’amministrazione.
Le aree del centro storico sono quelle che necessiteranno di maggiori investimenti (Borgo Bello e Porta Conca). Per ciascuna di queste zone, i costi superano i 2,1 milioni di euro, a prescindere dalla soluzione tecnica adottata. Mentre serviranno meno risorde per intervenire nelle zone di San Sisto o Ponte San Giovanni che presentano costi decisamente inferiori.
Gli interventi nelle sei aree interessate saranno valutati passo dopo passo, a seconda di quelle che saranno le ricorse a disposizione. Nelle intenzioni della giunta comunale le Zone 30 costituiscono uno strumento concreto per promuovere una città più sicura, sostenibile e a misura di cittadino. Secondo uno studio scientifico l’introduzione delle zone 30 comporta una notevole riduzione degli incidenti stradali, anche dei decessi e dei feriti. La prima città italiana a metterle in strada era stata Bologna, con non poche polemiche. Ora Perugia si mette in scia.