REDAZIONE UMBRIA

Il delitto Mattarella in un film. “Risvegliare la cattiva coscienza del Paese”

Intervista alla sceneggiatrice orvietana Chiara Atalanta Ridolfi

Chiara Atalanta Ridolfi

Chiara Atalanta Ridolfi

Orvieto (Terni), 20 gennaio 2025 – La sceneggiatrice orvietana Chiara Atalanta Ridolfi torna nelle sale cinematografiche con un lavoro destinato a far discutere e riaprire ferite mai rimarginate nella storia italiana. Si intitola "Magma. Mattarella, il delitto perfetto". A 45 anni dall’uccisione dell’allora presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, l’opera prima è appena arrivata in sala per due speciali serate-evento. Diretto da Giorgia Furlan, che lo ha scritto con Chiara Atalanta Ridolfi e Alessia Arcolaci e prodotto da Mauro Parissone per 42° Parallelo, con Antonio Campo Dall’Orto e Ferruccio De Bortoli.

Dopo l’anteprima nazionale romana, il film è stato presentato al cinema Modernissimo di Bologna, organizzato con la collaborazione della Cineteca e dedicato ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980. Chiara racconta questa esperienza professionale nel ricostruire e raccontare la vita ed il tragico epilogo della vicenda di Mattarella.

Come nasce questo progetto?

“Il progetto nasce due anni fa con l’obiettivo di raccontare la figura di Piersanti Mattarella, erede politico di Aldo Moro e grande rinnovatore in una Sicilia, in un’Italia, ancora profondamente inchiodate agli schemi della Guerra Fredda, e come lui ucciso dallo scatenarsi di forze occulte e trame eversive che hanno reso quel tragico biennio 1978-1980 un momento particolarmente cruciale per la nostra democrazia”.

Quali sono stati gli ostacoli maggiori da dover affrontare?

“Dopo aver letto una gran mole di documenti e visionato moltissimo materiale d’archivio, la difficoltà maggiore è stata quella di creare un ordine in quel coacervo di “saldature e convergenze”, come le definì il giudice Giovanni Falcone, tra Cosa Nostra ed eversione nera, di scoperchiare l’inchiesta sui Sistemi criminali, rivalutare le connessioni con la Strage di Bologna e fornire, anche e soprattutto alle giovani generazioni, elementi di lettura organica della storia della nostra pur giovane democrazia, per ricordare quanto essa sia fragile e quanto sia importante proteggerla, anche da pericolosi tentativi di riscrittura”.

E' la prima volta che si è cimentata con un tema legato all'attualità della cronaca? 

“Per me è stata un’esperienza nuova di scrittura, estremamente costruttiva e illuminante, che mi auguro possa contribuire a risvegliare la cattiva coscienza di un Paese che affonda le radici della propria storia più recente nell’ibrido connubio di consorterie di diversa estrazione, dalla Massoneria deviata della P2 a Cosa Nostra alle frange della destra eversiva, rivelando l’esistenza di una regia criminale molto ampia che ha sfruttato momenti di crisi politico-istituzionale per far scattare azioni destabilizzanti in funzione anti-comunista e anti-democratica”.

Cla.Lat.