Perugia, 24 febbraio 2017 - Eccolo, il nuovo regista di Perugia 1416. E’ Rodolfo Mantovani, bastiolo, nato a Foligno 15 agosto del 1978. Diplomato attore al Cut di Perugia, è apparso in film e sceneggiati tv e negli ultimi venti anni ha svolto il ruolo di organizzatore, sceneggiatore, ricercatore, regista, scenografo e interprete in varie rievocazioni storiche del territorio, dal Palio di San Michele di Bastia al Calendimaggio di Assisi, fino alle Gaite di Bevagna. E’ lui il vincitore dell’avviso pubblico lanciato dal Comune per il conferimento dell'ambitissimo incarico. Otto i partecipanti: nella graduatoria Mantovani si è piazzata al primo posto con 20 punti, seguito da Massimo Andreoli (19 punti), da Gianluca Foresi, Silvia Imperi, Alessandro Vichi e Graziano Lazzari (alla pari con 15 punti) e da Federico Menichelli e Stefano Venarucci (14 punti).
In attesa della formalizzazione dell'incarico, il nuovo regista ha già le idee chiare sulla rievocazione che si terrà dal 9 all’11 giugno. Ci credeva nella vittoria? «Penso di aver maturato quell’esperienza diretta, sul campo, che il bando richiedeva e ho un’idea precisa della festa. Di cerro mi piacerebbe coinvolgere grandi nomi che hanno consacrato la vita al Medioevo, penso a Cardini, Manfredi, Daverio, non credo ci sarà il tempo ma mi piacerebbe averli in una commissione stabile che possa indicare ogni anno i temi da sviluppare». Come sarà la sua Perugia 1416? «Ha già un ottimo punto di partenza per quanto riguarda Braccio ma deve ampliare lo sguardo, conquistare una dimensione più larga, abbracciare temi e argomenti legati al Medioevo ma ancora attualissimi. Così Perugia può diventare città di riferimento per l’Umbria e trainarsi dietro le altre manifestazioni. Sarebbe la prima festa dei perugini fatta per i perugini, una festa di popolo senza nulla togliere a Umbria Jazz e Eurochocolate». Prime idee concrete? «Creare punti di attrazione dentro i rioni, per fare conoscere le loro attività, realizzare percorsi interni per tutta la famiglia, bambini compresi, dare un’identità, vissuta e conosciuta. Così può diventare più interessante disputare il Palio che adesso consiste nei giochi e nel corteo ma in futuro potrebbe proporre altre iniziative, non solo sportive ed estetiche». Quando passerà all’azione? «Il prima possibile, il tempo è pochissimo, cercheremo di fare al meglio e creare una manifestazione interessante sotto ogni punto di vista, ho idee per appoggiarmi a manifestazioni che già esistono per il mercato medievale, magari con un’intera settimana di spettacoli intorno ai tre giorni del Palio. Bisogna anche capire l’impegno economico del Comune, per sognare in base a quello che verrà messo sul piatto».