SILVIA ANGELICI
Economia

Badiali Cashmere, lusso trasversale

L'azienda di Foligno serve la grande distribuzione, le boutique e negozi propri

Leonardo e Igino Mazzocchio

Foligno, 2 marzo 2017 - E’ un'azienda  con una tradizione collaudata la «Badiali Cashmere» di Foligno e adesso fa dell’innovazione il suo punto di forza. Al comando ci sono due giovani manager: i fratelli Igino e Leonardo Mazzocchio, 47 anni il primo, esperto della produzione, 35 anni il secondo che si occupa della direzione commerciale e dei clienti. Con il padre Walter (alla presidenza) hanno scommesso in un brand «trasversale» capace di conquistare sia il mercato medio che quello del lusso. «All’inizio – spiega Leonardo, che fa anche parte dei tessili di Confindustria – avevamo come cliente la grande distribuzione, dove adesso lavoriamo con quasi tutti i gruppi più importanti del settore. Poi c’è stata la svolta: abbiamo deciso di orientarci anche su target più alti ed ecco l’idea della vendita diretta nelle boutique o nei negozi retail monomarca. L’idea è stata mia sulla scia di uno studio Unicredit, che aveva previsto il successo dei monomarca a discapito del multibrand. Nell’ottica di rivitalizzare alcuni centri storici dell’Umbria, abbiamo investito su Orvieto, Bevagna, Foligno, Spoleto, Norcia e anche su Roma a Campo dei fiori».  In un mercato  in cui c’è molta concorrenza, il marchio Badiali Cashmere (nato nell’83 con maglie fatte a mano e nel 2016 arrivato a produrre 130mila capi, quasi tutti assorbiti dal mercato Italiano) «va forte – spiega Leonardo – perché ha investito sulla qualità dei filati e sulla politica dei prezzi». La filosofia dell’azienda è infatti quella di «offrire un sogno a tutti», visti i costi accessibili dei capi, che variano comunque anche in base alla percentuale del cashmere, della lana o della seta usati per la composizione finale. Intanto, dall’anno scorso nei negozi diretti è stato introdotto anche un servizio di total look per l’uomo, mentre per la donna si prosegue sul filone della maglieria e degli accessori. La prossima tappa? «Avendo chiuso a malincuore il negozio di Norcia per via del terremoto – conclude l’imprenditore – stiamo cercando locali a Siena per estendere il marchio anche verso la Toscana. In cantiere l’idea di aprire uno store a Milano, nel quadrilatero della moda».