
L'imprenditore 'filosofo' Giovanni Ridolfi
Nocera Umbra, 8 luglio 2016 - La birra «San Biagio» ha il sapore delle colline umbre. Miele, spezie, note d’alloro chiudono il cerchio dell’alchimia che riporta indietro nei secoli. Bevanda dalle origini antiche, viene prodotta tra le mura solide del Monastero di San Biagio, dove nel 1.300 tra una preghiera e l’altra i monaci benedettini già compivano il «miracolo». La «San Biagio», infatti, duecentomila bottiglie l’anno prodotte e un fatturato che si aggira sui 700mila euro, è la prima birra in Italia d’ispirazione monastica. «La nostra bevanda – spiega Giovanni Ridolfi, titolare dell’azienda agricola e “birraio” per passione e professione – nasce da una ricerca accurata sulla vita dei monasteri. Ne rispecchia infatti la natura mistica e produttiva e, come un tempo, ancora oggi vuole essere nutrimento e ristoro». Bergamasco di nascita e umbro d’adozione, Ridolfi è stato tra i promotori del progetto che nasce più di quindici anni fa.
Dopo anni di esperienza sulle spalle, maturata in casa di grandi marchi, nel 2009 arriva in Umbria e inizia così una nuova avventura per realizzare ricette uniche come la birra «Monasta». Miele, alloro e una filosofia inedita ne fanno un prodotto apprezzato nei mercati di nicchia. «Questo processo unito al sapiente dosaggio di luppoli e piante aromatiche – spiega Ridolfi – conferisce le caratteristiche peculiari espresse da colori, profumi, gusti autentici e unici. C’è molta attenzione anche nella scelta delle materie prime: orzo distico primaverile coltivato tra le colline umbre e l’acqua di Nocera Umbra, dalle proprietà uniche e terapeutiche; unitamente a luppoli delle migliori varietà e lieviti selezionati. La passione e la cura dell’uomo, la scelta di un luogo, unitamente alle risorse del territorio, fanno della Birra San Biagio un prodotto unico nel panorama brassicolo nazionale».