Perugia, 18 gennaio 2017 - Da una parte ci sono i 180 dipendenti dei centri per l’impiego di Perugia (147) e Terni (33), tra i quali una cinquantina di precari storici. Dall’altra i circa 150 lavoratori (tecnici e amministrativi) delle ex comunità montane che non sono stati ancora ricollocati. Ad accomunarli la forte incertezza sul futuro e una richiesta pressante di risposte da parte della Regione Umbria, che ha la responsabilità di trovare un percorso che metta in sicurezza il loro futuro. Entrambe le questioni sono state al centro del dibattito, in occasione della riunione del coordinamento Autonomie Locali della Fp Cgil dell’Umbria, al quale hanno preso parte circa 80 lavoratrici e lavoratori di vari enti ed amministrazioni pubbliche della regione, insieme alla segreteria della Fp regionale, guidata dal segretario generale Fabrizio Fratini, e con la partecipazione del segretario nazionale Federico Bozzanca.
EconomiaEmergenza lavoro nel pubblico, 330 persone in bilico