Orvieto (Terni), 15 novembre 2023 – Riorganizzazione del lavoro per i dipendenti della Cassa di risparmio di Orvieto. Il Mediocredito Centrale, gruppo che controlla la banca orvietana, ha raggiunto nei giorni scorsi un importante accordo con la delegazione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Mediocredito Centrale, BdM (la ex Banca popolare di Bari) e la Cassa di Risparmio di Orvieto relativo alla riorganizzazione del gruppo bancario e al potenziamento del ruolo commerciale di BdM Banca.
L’accordo prevede che i dipendenti della Cassa possano all’occorrenza lavorare anche per Mediocredito; una eventualità che tuttavia non comporterà per nessuno alcuno spostamento di sede. “In un clima profondamente costruttivo e caratterizzato da spirito di comprensione delle reciproche posizioni -commenta l’amministratore delegato di Mediocredito Centrale, Francesco Minotti - abbiamo siglato un’importante intesa che evidenzia i valori di trasparenza, di stretta collaborazione e la volontà di proseguire il cammino intrapreso per raggiungere l’obiettivo comune della crescita del gruppo. Grazie all’accentramento e al potenziamento commerciale, infatti, saremo sempre più presenti nei nostri territori e rafforzeremo il nostro ruolo come strumento di rilancio e slancio per il Mezzogiorno. Un obiettivo per noi primario, questo, come previsto anche dal nostro Statuto”
"Ci aspettano mesi importanti e impegnativi in cui sarà fondamentale continuare a lavorare insieme, guardando sempre nella stessa direzione. Siamo sulla strada giusta”, ha concluso. In base all’accordo stipulato nei giorni scorsi con i sindacati, è previsto che il personale di Bdm Banca e Cassa di Orvieto adibito ad alcune funzioni fra cui pianificazione e controllo, bilancio, finanza, sia distaccato presso il Mediocredito. Il potenziamento delle funzioni commerciali di Bdm Banca poi, potrà avvenire attraverso la mobilità funzionale. Le misure, come sottolineato dalla banca nell’accordo, non avranno ricadute occupazionali. Si tratta di iniziative che vanno a dare attuazione al piano industriale varato mesi fa per sostenere il quale era stato anche necessario procedere ad un aumento di capitale che non è stato sottoscritto dal socio di minoranza della Cro, la fondazione Cassa di risparmio con la conseguenza di veder diluita la propria quota di partecipazione nell’istituto di credito.
Cla.Lat.