Terni, 12 aprile 2017 - Al momento è «tregua armata» alla ex Novelli di Terni, passata in mano alla Alimentitaliani della famiglia calabrese Greco. Ma nessuna delle controparti, vista la situazione delicata, è rassegnata a depositare l’ascia di guerra. Intanto però la proprietà ha collocato gli impiegati in ferie forzate per un mese, mentre le sigle sindacali regionali di categoria si sono compattate intorno al coordinamento nazionale. Come spiega il segretario della Flai-Cgil Michele Greco «ormai tutta la vertenza rimane incanalata nell’alveo del coordinamento nazionale. Speriamo nel lavoro ai fianchi dei colleghi. L’obiettivo comune di Cgil, Cisl, Uil, istituzioni e lavoratori è quella di ritornare alla trattativa. Ma niente è scontato, visto l’evolversi dei fatti in questi ultimi giorni».
Intanto gli impiegati dello stabilimento ternano vivono momenti di tensione. In ambiente sindacale si ipotizzava di presentare atti di diffida o esposti nei confronti dell’azienda. Ma c’è anche chi frena, perché intanto dalla Regione, in accordo col ministero, arriva l’ennesima richiesta di mediare fino al raggiungimento dell’intesa con i Greco. In quest’ottica, il vicepresidente della Regione Umbria con delega allo sviluppo economico, Fabio Paparelli invita alla calma e con molta cautela spiega: «La situazione della vertenza Alimenti Italiani e con riferimento all’Umbria, nello specifico le vicende legate alla sede di Terni, dopo molte settimane di incontri e verifiche rischia, ad oggi, di determinare situazioni che possono pregiudicare soluzioni utili all’azienda e ai lavoratori». «Riteniamo che in questa condizione – prosegue Paparelli – sia imprescindibile per le prospettive di sviluppo, il raggiungimento di un’intesa che consenta di salvaguardare l’occupazione e la competitività dell’azienda sterilizzando le tensioni di queste settimane. In tal senso la Regione, d’intesa con il Ministero dello sviluppo economico, chiede alle organizzazioni sindacali ed all’azienda un atto di responsabilità, e di rendersi disponibili, in tempi strettissimi, a raggiungere un accordo sulla base di quanto definito nel corso dei numerosi precedenti incontri». Soluzioni, come spiegano i sindacalisti umbri, «che vertono sul massimo sfruttamento degli ammortizzatori sociali disponibili e i potenziali incentivi all’esodo. Il nodo resta infatti legato agli esuberi, un’ottantina in tutto il Gruppo, 33 nella sede di Terni. Quanto all’appello lanciato dal vicepresidente della Regione e dal Mise – prosegue la Cgil – noi siamo sulla stessa lunghezza d’onda e siamo disposti a trattare. Sul fronte della proprietà, è però difficile sapere o intuire la prossima mossa. Del resto nessuno si aspettava che lunedì chiudessero la porta in faccia alle maestranze, disponendo ferie forzate, per tutti ‘i manifestanti’ almeno fino alla metà di maggio (per qualcuno poco prima), anche per chi di fatto non ha più ferie da smaltire». Insomma sullo scacchiere della ex Novelli ci sono ancora diverse pedine da giocare. E ogni mossa va calcolata al millimetro...